Quando la grafica non decora ma prende posizione


In un periodo in cui parlare di pace non è solo una dichiarazione d’intenti, ma una responsabilità concreta, ho avuto l’onore – su incarico di ERF Edizioni – di ideare il manifesto per un evento del Festival di letteratura civile che guarda al cuore del Mediterraneo come spazio di dialogo tra popoli e culture.

Per “Le Intelligenze per la Pace: Prospettive per un Mediterraneo dei Popoli”, la sfida non era solo comunicare un appuntamento, ma trasformare un valore in immagine.

La scelta visiva è stata chiara:
Fondere la bandiera della pace con la sagoma del Mediterraneo.
Ma non una bandiera perfetta.
Ho voluto che i bordi fossero indefiniti, quasi consumati.
Perché la pace non è mai qualcosa di statico, compiuto o scontato.
La pace è fragile, in movimento, sempre da difendere e da riscrivere.
Quei margini sfumati rappresentano proprio questo:
l’instabilità e la continua necessità di ridefinire i confini del rispetto e della convivenza.

Il fondo bianco diventa così uno spazio simbolico: non un semplice sfondo, ma il terreno neutro su cui i colori della pace possono emergere senza distrazioni, lasciando spazio alla riflessione e all’essenziale.

Sono orgoglioso di aver dato forma visiva a un messaggio che oggi più che mai deve essere chiaro:
La pace non si disegna con linee nette.
Si costruisce, giorno dopo giorno, insieme.

Ci vediamo il 9 maggio a Bari.
Perché la pace va progettata, comunicata e vissuta.


Errori comuni nel branding – 3


Un altro degli errori gravi (ma ancora troppo diffusi) nel branding?
👉 Creare un brand pensando solo a sé stessi.

Sì, perché un brand non nasce per essere ammirato allo specchio.
Un brand esiste per parlare al suo pubblico.
E se non sai a chi stai parlando, rischi due cose:
1- Essere irrilevante
2- Allontanare proprio chi volevi attrarre

🎯 Un brand efficace non è un esercizio di stile.
È una conversazione continua con chi ti sceglie ogni giorno.

❌ Ignorare feedback, non analizzare dati, sottovalutare gusti e bisogni del tuo target significa tagliare il filo diretto con il mercato.
E sai cosa succede? Che resti a parlare da solo.
Con un logo bello e una strategia che non interessa a nessuno.

📌 Come evitarlo?

✅ Conosci il tuo pubblico meglio di quanto conosci il tuo brand.
✅ Ascolta prima di comunicare.
✅ Adatta la tua identità alle esigenze reali, senza snaturarti.

Un brand non è per tutti. Ma deve essere perfetto per qualcuno.
E quel “qualcuno” va ascoltato ogni giorno.

💬 La domanda è: stai davvero ascoltando chi conta?

📞 Se vuoi costruire un brand che dialoga (e non monologa), scrivimi:
348 338 00 88

Buona Pasqua

Oggi niente piani editoriali, strategie o palette colore.
Solo un messaggio semplice, sincero e pieno di gratitudine:
Buona Pasqua a tutte le persone e ai brand che, anche quest’anno, mi hanno scelto per far crescere la loro identità e comunicazione.

A chi ha affidato a me il proprio logo, la propria immagine, la propria voce.
A chi ha deciso di non restare invisibile, ma di comunicare con coraggio, coerenza e creatività.

💡 Il mio augurio è che questa Pasqua porti con sé nuove ispirazioni, nuove visioni e — perché no — anche qualche bella sorpresa.

🎁 Un uovo può sembrare un piccolo gesto, ma se dentro c’è un’idea che funziona… può fare davvero la differenza.

Con affetto e passione per il mio lavoro,
Massimo Danza – creativo pubblicitario

📞 Se vuoi far brillare il tuo brand: 348 338 00 88


Il tuo pubblico non ti capisce?

Uno degli errori più gravi (e più frequenti) che vedo nel branding è questo:
❌ la mancanza di coerenza.

Cambiare tono di voce ogni settimana.
Modificare messaggi, grafica e persino valori come se fossero un outfit da Instagram.
Inseguire tendenze invece di costruire una direzione.

Risultato?
👉 Il pubblico si confonde.
👉 Il brand perde riconoscibilità.
👉 La fiducia si sgretola.

🎯 La coerenza non è noia. È potenza.
È ciò che trasforma la tua comunicazione in un’identità riconoscibile e credibile.
È ciò che ti fa dire: “quel messaggio è loro”, ancora prima di vedere il logo.

📌 Se ogni volta sembri un’azienda diversa, il tuo pubblico non saprà mai a chi sta parlando.
E quando manca chiarezza, la fiducia va da un’altra parte.

🧠 Il branding non è questione di “colpire”.
È questione di essere ricordati per come si è, non per come si cambia.

Vuoi fare un check alla coerenza del tuo brand?
Parliamone. 📞 348 3380088

L’ultimo manifesto che ho realizzato per la BIBLIOTECA MARCONI del circuito BIBLIOCOLIBRÌ.

L’ultimo manifesto che ho realizzato per la BIBLIOTECA MARCONI del circuito BIBLIOCOLIBRÌ.

“Rinascere al Bello” è il prossimo laboratorio artistico dedicato alla Pasqua che proporremo ai nostri piccoli lettori.
Appuntamento allora il prossimo lunedì 14 aprile alle 16,00 con Maria Elena Toto.

L’attività è gratuita ma è necessaria la prenotazione con mail a: bibliotecamarconibari@gmail.com

Dove il tempo si sfalda sulla vernice delle barche

Ph Massimo Danza

In un angolo inaspettato del porticciolo, dove il tempo si sfalda sulla vernice delle barche, una bici si alza su una ruota sola, come in bilico tra sogno e realtà.
Sul fondo, il Teatro Margherita osserva la scena, testimone discreto di un equilibrio fragile e perfetto.

Bari si lascia trovare così: poetica senza volerlo, sorprendente senza rumore.
E se ti fermi un attimo, scopri che anche il quotidiano ha i suoi colpi di scena.

I migliori brand si fanno riconoscere ad occhi chiusi.

Nel tempo abbiamo imparato a riconoscere un brand dal logo, dai colori, da un font ben studiato.
Ma ciò che ci resta davvero impresso, spesso, è il modo in cui quel brand ci parla.

La voce di un brand non è un dettaglio stilistico. È una dichiarazione di identità.
È il filo invisibile che tiene insieme ogni punto di contatto con il pubblico: dal post social alla newsletter, dal sito web alla pubblicità.

Ecco perché la coerenza nel tono di voce è un asset strategico, non un vezzo da copywriter.

💬 Il tono che scegli – caldo, istituzionale, ironico, empatico, tecnico, ispirazionale… – deve essere:
✔️ Riconoscibile: il pubblico deve sentirlo e pensare subito “è lui”
✔️ Ripetuto con coerenza: su ogni canale, in ogni formato
✔️ Allineato a ciò che sei davvero: non si finge, si esprime

👉 Perché se cambi voce ogni volta che cambi formato o canale, non stai evolvendo: stai confondendo.

Nel tempo, è proprio quel tono che costruisce fiducia, posizionamento, autorevolezza.
È ciò che rende un messaggio qualsiasi una firma.
È ciò che fa sì che il tuo brand venga riconosciuto anche senza logo.
Anche solo leggendo due righe di testo.
Anche, sì, a occhi chiusi.

🎯 Quindi no: il tono di voce non è un’aggiunta.
È uno degli elementi più potenti (e spesso più sottovalutati) di una brand identity solida.

📣 Vuoi capire se la tua comunicazione parla davvero con la tua voce?
Scrivimi o chiamami per una consulenza di branding:
📞 348 033 8008
(Massimo Danza – creativo pubblicitario. In carne, ossa e coerenza.)

Sto rileggendo “L’arte di comunicare” di Cicerone

📚 𝐒𝐭𝐨 𝐫𝐢𝐥𝐞𝐠𝐠𝐞𝐧𝐝𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐜𝐚𝐥𝐦𝐚 𝐞 𝐦𝐨𝐥𝐭𝐚 𝐚𝐭𝐭𝐞𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 “𝐋’𝐀𝐫𝐭𝐞 𝐝𝐢 𝐂𝐨𝐦𝐮𝐧𝐢𝐜𝐚𝐫𝐞” 𝐝𝐢 𝐂𝐢𝐜𝐞𝐫𝐨𝐧𝐞. 𝐄 𝐩𝐢ù 𝐯𝐚𝐝𝐨 𝐚𝐯𝐚𝐧𝐭𝐢, 𝐩𝐢ù 𝐦𝐢 𝐚𝐜𝐜𝐨𝐫𝐠𝐨 𝐝𝐢 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐜𝐢 𝐬𝐞𝐫𝐯𝐚 𝐨𝐠𝐠𝐢.

Sì, oggi. Nell’era dell’iperconnessione, degli algoritmi, dei formati brevi e delle comunicazioni lampo.
Perché in fondo, anche se gli strumenti cambiano, la sostanza della comunicazione resta sempre la stessa: dire qualcosa che valga la pena ascoltare.

E su questo, Cicerone non ha nulla da invidiare ai “guru digitali”.
Anzi.

💬 Ci ricorda che la comunicazione non è fatta di trucchetti retorici o call to action studiate a tavolino.
È etica, logica, emozione.
È capacità di argomentare, di entrare in relazione, di rispettare chi ci ascolta.

👉 Oggi, in un mondo che confonde spesso la visibilità con la profondità, riscoprire questi principi è più che un esercizio culturale: è un atto di lucidità professionale.

Io credo che ogni brand, ogni professionista, ogni comunicatore dovrebbe – ogni tanto – fermarsi e tornare all’essenza.
Perché possiamo imparare tantissimo dal modo in cui si parlava, si convinceva, si creava fiducia… ben prima dell’era dei social.

📖 E ti assicuro che non è nostalgia. È visione.
Ed è anche un invito: prima di rincorrere il prossimo trend, assicurati di saper davvero comunicare.