Sai ascoltare le critiche online?

𝑈𝑛𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑒𝑡𝑒𝑛𝑧𝑒 più 𝑝𝑟𝑒𝑧𝑖𝑜𝑠𝑒 𝑐ℎ𝑒 ℎ𝑜 𝑎𝑝𝑝𝑟𝑒𝑠𝑜 𝑛𝑒𝑙 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑜 é 𝑙’𝑖𝑚𝑝𝑜𝑟𝑡𝑎𝑛𝑧𝑎 𝑑𝑖 𝑠𝑎𝑝𝑒𝑟 𝑎𝑠𝑐𝑜𝑙𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑙𝑒 𝑐𝑟𝑖𝑡𝑖𝑐ℎ𝑒.


So bene quanto sia facile innamorarsi delle proprie idee e strategie, ma è essenziale ricordare che il feedback, soprattutto quello critico, è un dono inestimabile.

𝑃𝑒𝑟𝑐ℎé 𝑎𝑠𝑐𝑜𝑙𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑙𝑒 𝑐𝑟𝑖𝑡𝑖𝑐ℎ𝑒? 𝐸𝑐𝑐𝑜 𝑡𝑟𝑒 𝑚𝑜𝑡𝑖𝑣𝑖 𝑓𝑜𝑛𝑑𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑎𝑙𝑖:

𝐂𝐫𝐞𝐬𝐜𝐢𝐭𝐚 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞:
Ogni critica può essere un’opportunità per crescere. Se accolti con mente aperta, i feedback possono offrire spunti preziosi su come migliorare, non solo i nostri contenuti, ma anche le nostre strategie di comunicazione complessive.

𝐌𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨𝐫𝐚𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐞𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐞𝐧𝐮𝐭𝐢:
Ascoltare le critiche ci consente di riflettere sull’efficacia reale dei nostri messaggi. A volte, un piccolo cambiamento suggerito da un commento critico può trasformare un buon contenuto in un contenuto eccezionale.

𝐂𝐨𝐬𝐭𝐫𝐮𝐢𝐫𝐞 𝐫𝐞𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐟𝐨𝐫𝐭𝐢:
Quando dimostriamo di essere aperti al dialogo e al miglioramento, costruiamo fiducia con il nostro pubblico. Questo non solo arricchisce la nostra relazione con i follower, ma crea anche un ambiente più collaborativo e supportivo.

Ovviamente non tutte le critiche sono costruttive, ma ogni feedback ha il potenziale di insegnarci qualcosa. L’arte di filtrare e applicare le critiche è fondamentale in un ambiente dinamico come quello dei social media.

Considera ogni critica non come un attacco, ma come un’opportunità per migliorare e innovare. La nostra capacità di ascolto definisce la qualità del nostro dialogo con il mondo.

𝑯𝒂𝒊 𝒃𝒊𝒔𝒐𝒈𝒏𝒐 𝒅𝒊 𝒖𝒏𝒂 𝒄𝒐𝒏𝒔𝒖𝒍𝒆𝒏𝒛𝒂? 𝑬𝒄𝒄𝒐 𝒊𝒍 𝒎𝒊𝒐 𝒏𝒖𝒎𝒆𝒓𝒐 𝒅𝒊 𝒕𝒆𝒍𝒆𝒇𝒐𝒏𝒐 𝒑𝒆𝒓𝒔𝒐𝒏𝒂𝒍𝒆 348.3380088

Pubblicato da

Massimo Danza

Che fossi un creativo pubblicitario lo hanno capito subito. Nel freddo inverno del 1965 nasco con 24 giorni di ritardo. In quasi un mese tutti chiedono di me, tutti si domandano come mai, tutti mi aspettano incuriositi. Realizzo così il mio primo teaser. La grande curiosità, la voglia di conoscere e l’istinto innato di esplorare mi porta a muovere i primi passi già a 7 mesi. La comunicazione sembro averla nel sangue perchè a 10 mesi già parlo. A 7 anni mostro di saper usare l’ambient marketing, il nonconventional e il flash-mob: in piazza Duomo, a Firenze, sparo al massimo il volume della radiolina e ballo; alla fine si abbasso i pantaloni per mostrarmi come il David di Michelangelo. A 10 anni invento il mio smartphone: allargo pollice e mignolo della mano destra e telefono ai miei amici. Poi unisco il pollice con l'indice delle due mani, inquadro, scatto foto e salvo i file nella mia memoryhead. A 12 anni sono già social: quando incontro gli amici condivido le mie esperienze, le spiego in modo dettagliato come fossero foto e tutti mi dicono ’mi piace’. Poi ho studiato, ho affinato le tecniche, ho fatto esperienza e dal 1989 lavoro e continuo a scrivere storie di successo insieme alle aziende per le quali lavoro. Qualche volta ho anche la pretesa di insegnare le cose che so e di raccontare con entusiasmo la mia esperienza.

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