Ai preventivi si risponde sempre

Devo ammetterlo, sono deluso e rammaricato. Ancora una volta, a distanza di un anno dall’ultimo episodio simile, mi sono trovato nella situazione in cui un cliente (mi è stato presentato e quindi non mi conosceva né mi seguiva sui miei canali) ha richiesto un preventivo senza poi fornirmi alcuna risposta.

Quando ricevo una richiesta di preventivo, metto in gioco il mio tempo, le mie competenze e il mio impegno per creare una proposta che risponda al meglio alle esigenze del cliente. Questo processo richiede attenzione, dedizione e un significativo investimento di risorse. Lo faccio con passione, nella speranza di poter collaborare e offrire valore reale.

Eppure, ancora una volta, mi sono trovato a non ricevere nemmeno una risposta. Nemmeno un semplice “grazie, ma non ci siamo”. Un breve messaggio o una telefonata richiedono solo pochi minuti del tuo tempo, ma per me significano molto. È una questione di rispetto per il lavoro svolto.

Ma c’è di più: capire il motivo per cui il potenziale cliente non è interessato alla mia offerta è fondamentale. Questo feedback è prezioso perché mi permette di migliorare e adattare i miei servizi alle reali esigenze dei clienti. Senza una risposta, mi viene negata l’opportunità di crescere professionalmente e di offrire un valore ancora maggiore.

Il rispetto reciproco e la cortesia sono pilastri essenziali per costruire relazioni professionali solide e durature. Riconoscere l’investimento di tempo e risorse non è solo una questione di buona educazione, ma anche di apertura per future opportunità di collaborazione.

infine voglio dire un grande grazie a chi comprende e rispetta il valore del tempo e dell’impegno altrui, e a chi contribuisce con il proprio feedback a un miglioramento continuo.

Pubblicato da

Massimo Danza

Che fossi un creativo pubblicitario lo hanno capito subito. Nel freddo inverno del 1965 nasco con 24 giorni di ritardo. In quasi un mese tutti chiedono di me, tutti si domandano come mai, tutti mi aspettano incuriositi. Realizzo così il mio primo teaser. La grande curiosità, la voglia di conoscere e l’istinto innato di esplorare mi porta a muovere i primi passi già a 7 mesi. La comunicazione sembro averla nel sangue perchè a 10 mesi già parlo. A 7 anni mostro di saper usare l’ambient marketing, il nonconventional e il flash-mob: in piazza Duomo, a Firenze, sparo al massimo il volume della radiolina e ballo; alla fine si abbasso i pantaloni per mostrarmi come il David di Michelangelo. A 10 anni invento il mio smartphone: allargo pollice e mignolo della mano destra e telefono ai miei amici. Poi unisco il pollice con l'indice delle due mani, inquadro, scatto foto e salvo i file nella mia memoryhead. A 12 anni sono già social: quando incontro gli amici condivido le mie esperienze, le spiego in modo dettagliato come fossero foto e tutti mi dicono ’mi piace’. Poi ho studiato, ho affinato le tecniche, ho fatto esperienza e dal 1989 lavoro e continuo a scrivere storie di successo insieme alle aziende per le quali lavoro. Qualche volta ho anche la pretesa di insegnare le cose che so e di raccontare con entusiasmo la mia esperienza.

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