Da 27 anni lavoro con i linguaggi della comunicazione pubblicitaria per aiutare le aziende a vendere meglio. Creo strategie di comunicazione social, web e advertising classico per imprenditori e professionisti con lo scopo di avvicinare clienti e conquistare la loro fiducia. L’esperienza nell’advertising classico la applico alle grandi potenzialità dei nuovi media per costruire un'immagine di marca chiara e inequivocabile che alimenta la propensione all'acquisto. Inoltre, quello che so, lo metto a disposizione per attività di formazione.
Non capita molto spesso che un cliente ti chiami per dirti che hai fatto un ottimo lavoro. Che hai saputo ascoltare e cogliere le sensazioni profonde, le emozioni intense ma anche le sfumature che intendeva trasmettere.
E io sono molto felice perché, per Radici Future, ho realizzato la copertina di un libro davvero molto particolare. L’autore è una bellissima persona che nel libro racconta una storia familiare molto complessa.
Si tratta di Giuseppe Gervasi ex vice sindaco di Riace dell’amministrazione di Mimmo Lucano.
Oggi ti presento la nuova brand identity che ho ideato per la community dei Runners Pugliesi. Da ex runner (purtroppo non posso correre da oltre 2 anni per un problema al ginocchio) sono davvero felice e orgoglioso di aver dato vita a questo marchio che vuole rappresentare in modo trasversale tutti i runners della Puglia.
Ringrazio Giorgio Barsanti per aver pensato a me quando ha avvertito l’esigenza di dare una identità e una personalità decisamente più chiara e più professionale alla community.
Con Giorgio abbiamo condiviso subito l’idea di creare un marchio che fosse di grande impatto visivo ma anche molto semplice ed essenziale. Il segno grafico appare molto chiaro e inequivocabile. Con un semplice e quasi banale taglio grafico si percepiscono con facilità le due lettere R e P. Con la tecnica della figura fondo si riesce a ‘leggere’ facilmente la sagoma di un runner che entra nel corpo della lettera. Alla solidità della lettera fa da contrasto il dinamismo della sagoma in corsa. Quindi vien fuori l’immagine di una community solida ma al tempo stesso in costante movimento come i runners.
In coerenza con il simbolo grafico, per il logo è stato utilizzato un font molto deciso e in versione bold.
Tutti gli elementi sono allineati a bandiera a sinistra. Così si crea una linea visiva verticale che diventa una sorta di start. Tutto il marchio si protende verso destra conferendo complessivamente una sensazione di “dinamismo stabile” 🙂
Per i colori ho lasciato quelli esistenti nel marchio precedente perchè hanno il pregio di non identificare nessun luogo specifico della Puglia.
Ho realizzato il progetto di comunicazione per questi 3 eventi che si svolgeranno presso la cattedrale di Troia (FG). Il 17 Luglio il primo appuntamento.
DANTE IN CATTEDRALE
Parole di Pietra e versi di Luce.
FAREMO “COMEDÌA”
Con Trifone Gargano e Franco Leone, per leggere tra le pietre alla luce dei versi. Per ritrovare Dante e riscoprire Virgilio, all’imbrunire del 17 luglio a Troia (Fg).
Dal contrappasso fatale alla spiritualità di Franco Battiato; dal ‘volgare’ dialetto alla nobiltà popolare della lingua italiana.
E quindi, dalle fiere a guardia della selva al bestiario sincretico, che anima l’esterno della Cattedrale di Troia. Per seguire il rincorrersi degli archi del Rosone, al ritmo delle terzine dantesche e dell’endecasillabo che cela la doppia liason.
Incrociando la fiamma a due punte di Ulisse e Diomede, i vescovi fiorentini sulla cathedra troiana e le trame medicee a guardia del parentado De Pazzis.
Fino al canto III dell’Inferno, cui si contrappone l’incipit latino nell’architrave del Portale bronzeo di Oderisio da Benevento.
L’inizio di un viaggio ‘triduo’, l’emozione come sigillo senza tempo.
Vi aspettiamo!
Oggi ti presento la copertina che ho ideato per il libro di Paolo Fragomeni “Il Fago” edito da Radici Future.
L’Aspromonte, la “Montagna della luce”, come la chiamano i pastori.
E’ qui che Bruno, il pastorello, ascolta da nonno Bastiano l’incredibile storia di un maestoso faggio, Lumbra, il lupo che col suo branco terrorizzava i pastori e un cacciatore, Salvo, chiamato a liberare la montagna dalla sua minaccia. Inizia così una caccia tra l’uomo e la belva condotta sul filo del coraggio, dell’attesa e della scaltrezza.
Una storia fantastica che racconta la dura vita dei pastori tra boschi primigeni, cascate dalle acque cristalline e paesaggi mozzafiato.
Al centro di tutto l’eterno rapporto dualistico tra l’uomo e gli elementi della natura che si esalta nel duello tra il cacciatore e Lumbra con un finale imprevisto.
Lunedì 21 giugno 2021 (Solstizio d’Estate) ore 12,00 in piazza Odegitria, 4 – davanti alla Cattedrale di Bari – presso l’Associazione Slow Travels.
Prende avvio una nuova, affascinante e doverosa avventura: “Riscoprire il piacere della meraviglia”, con il percorso di sensibilizzazione – lanciato dalla Compagnia degli Exsultanti – per strutturare iter e dossier di richiesta per il riconoscimento de ”I Rosoni di Puglia” quale Patrimonio Mondiale UNESCO.
Un lavoro dai tempi lunghi e dai contributi plurali, che vedrà protagonista un ventaglio largo di soggetti istituzionali, e sarà arricchito – nonché animato – dai contributi di associazioni culturali e singole persone, e che partirà con la costituzione di un Comitato Scientifico: motore propulsore per l’articolata e qualificata produzione di materiale di studio, necessaria e propedeutica alla richiesta che interesserà ben 33 rosoni pugliesi.
Una galassia di bellezza e di meraviglia, un autentico percorso di luce che si dipanerà lungo un asse territoriale poggiato su tre cantiche: il Rosone della Cattedrale di Troia (Fg), il Rosone della Cattedrale di Ostuni (Br) e il Rosone della Cattedrale di Otranto (Le), per proiettare un canto corale insieme ad altri 30 rosoni, in funzione delle rispettive peculiarità.
Al completamento della formazione del Comitato Scientifico, seguirà l’individuazione della lista dei Rosoni componenti il progetto e la definizione formale delle linee guida di questa prima fase, con la conferma dei soggetti coinvolti ai massimi livelli (ANCI per i Comuni, CEI per le Diocesi, Rettori per le Università, MIC etc.).
La conferenza stampa di presentazione delle linee generali del progetto e dei primi componenti del Comitato Scientifico è fissata alle ore 12,00 di lunedì 21 giugno 2021 (Solstizio d’Estate), in piazza Odegitria, 4 davanti alla Cattedrale di Bari, presso l’Associazione Slow Travels.
Interverranno: Raffaele Piemontese – Vicepresidente e Assessore Regionale, Aldo Patruno – Direttore Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio, Corrado Petrocelli – Magnifico Rettore Emerito UNIBA e Rettore dell’Università di San Marino, Antonio Decaro – Presidente ANCI e Sindaco di Bari,
Antonio V. Gelormini – Presidente della Compagnia degli Exsultanti, Massimo Danza ideatore del marchio, Pasquale Ruggieri – Presidente Associazione Slow Travels.
Sono stati invitati: Michele Emiliano – Presidente Regione Puglia, Loredana Capone – Presidente Consiglio Regionale, Massimo Bray – Assessore Regionale, Marcello Gemmato – Deputato e Segretario della XII Commissione (Affari Sociali), Maria Piccarreta – Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bari, Marina Lalli – Federturmo, Mons. Giuseppe Satriano – Arcivescovo Diocesi Bari/Bitonto, Mons. Giuseppe Favale – Delegato CEI Puglia per i Beni Culturali e l’Edilizia di Culto.
Il concetto grafico del progetto – realizzato da Massimo Danza – si è focalizzato sull’ideazione di un Rosone che raccoglie gli elementi identitari di diversi Rosoni di Puglia, per essere rappresentativo di tutti ad un tempo e di nessuno in particolare.
La scelta di incorporare la “i” plurale nella “R” identitaria, testimonia la coralità del riconoscimento nell’unicità di una concentrazione tutta pugliese degli esemplari architettonici, di radice romanico-gotico, con testimonianze di taglio barocco e spesso arabeschi d’influenza moresca.
Infine, il payoff dantesco, con l’ultimo endecasillabo della Divina Commedia, vuole riassumere – col verso finale del Paradiso – l’intima relazione tra l’azione filtrante e quella moltiplicatrice degli stessi Rosoni con la luce: entità evidente ma impalpabile, nonché vero tramite tra il divino e il terreno (e viceversa): con la forza dell’Amor che tutto move…
Il canto sarà corale e la meraviglia tornerà ad accendere lo stupore!
I Rosoni di Puglia è l’ultimo progetto di marchio/logo che ho realizzato. A seguire descrivo in modo sintetico il significato e la mission del nuovo brand la cui finalità mi ha entusiasmato moltissimo ed ho sposato di slancio.
Riscoprire il piacere della meraviglia.
“I Rosoni di Puglia” è un percorso di sensibilizzazione e di condivisione, per strutturare iter e dossier di richiesta utili al riconoscimento de ”I Rosoni di Puglia” quale Patrimonio Mondiale UNESCO.
Un lavoro dai tempi lunghi e dai contributi plurali, che vedrà protagonista un ventaglio largo di soggetti istituzionali, e sarà arricchito – nonché animato – dai contributi di associazioni culturali e singole persone, e che partirà con la costituzione di un Comitato Scientifico: motore propulsore per l’articolata e qualificata produzione di materiale di studio, necessaria e propedeutica alla richiesta che interesserà ben 33 rosoni pugliesi.
Una galassia di bellezza e di meraviglia, un autentico itinerario di luce che si dipanerà lungo un asse territoriale poggiato su tre cantiche: Il Rosone della Concattedrale di Troia (Fg), il Rosone della Cattedrale di Ostuni (Br) e il Rosone della Cattedrale di Otranto (Le), per proiettare un canto corale insieme ad altri 30 rosoni, in funzione delle rispettive peculiarità.
Alla luce di tutto questo il concetto grafico del progetto si è focalizzato sull’ideazione di un Rosone che raccoglie gli elementi identitari di diversi Rosoni di Puglia, per essere rappresentativo di tutti ad un tempo e di nessuno in particolare. La scelta di incorporare la “i” plurale nella “R” identitaria, testimonia la coralità del riconoscimento nell’unicità di una concentrazione tutta pugliese degli esemplari architettonici, di radice romanico-gotico con testimonianze di taglio barocco e spesso arabeschi d’influenza moresca.
Le cromie più chiare richiamano tutte le sfumature tonali dei principali materiali di costruzione usati nelle cattedrali Pugliesi, quelle più scure si riallacciano all’identità degli arredi in legno.
Infine, il payoff dantesco con l’ultimo endecasillabo della Divina Commedia vuole riassumere col verso finale del Paradiso l’intima relazione tra l’azione filtrante e quella moltiplicatrice degli stessi Rosoni per luce: entità evidente ma impalpabile, nonché vero tramite tra il divino e il terreno (e viceversa): l’Amor che tutto move…
Ecco l’ultimo mio progetto di copertina per il libro “Mano Mozza” Genesi e sviluppo di una mafia pugliese. Questa volta lascio a te la libera interpretazione della grafica utilizzata per raccontare in una pagina il contenuto di questo incredibile libro. Ti invito a leggere la presentazione che segue 😊.
Barletta, anno domini 1982. L’Hotel Elios è teatro di un summit destinato a fare la storia delle mafie pugliesi.
La Puglia è un territorio strategico tanto per le cosche calabresi quanto per le famiglie siciliane e campane che si riuniscono, a nord di Bari, con l’unico scopo di fondare una nuova organizzazione criminale che controlli il mercato della droga col placet dei maggiori narcotrafficanti italiani.
Salvatore Annacondia, alias ‘manomozza’, partecipa da gregario. Ne esce da boss di una cupola mafiosa che tra la metà degli anni ‘80 e gli inizi degli anni ‘90 governerà suo malgrado le sorti della malavita pugliese. Gettando le fondamenta di un consorzio concepito su base locale ma destinato a trasformare la Puglia nel complesso laboratorio del crimine organizzato che tuttora fa da baricentro al “sistema” mafioso italiano.
E oggi, cosa resta della cupola di Annacondia? Chi ha saputo raccoglierne l’eredità?
Questo sconvolgente viaggio nel mondo affaristico e criminale delle mafie nate a nord di Bari si apre e si chiude nel sangue e nel silenzio delle vittime trasversali, dei tossicodipendenti, degli affiliati pronti a tutto pur di conquistare il territorio imponendo le rigide leggi dell’Anti-Stato.
Attraverso le verità giudiziarie cristallizzate nei maxiprocessi e le vive voci di chi la mafia la combatte ancora oggi, due giovani giornaliste ricostruiscono la genesi delle criminalità made in Puglia seguendo l’odore dei soldi sporchi della droga.
Da Trani a Barletta, da Molfetta fino alla recentissima guerra di mafia andriese, questa lunga inchiesta, al tempo anomala e potente, è un inquietante faro su un presente in cui non esistono tragedie di periferia. E su una storia criminale ancora tutta da scrivere.
Oggi ti presento il primo di una serie di nuovi lavori di brand identity. Questa volta la descrizione del ‘vestito’ di comunicazione te la faccio proporre da chi mi ha commissionato il lavoro. Il presidente, fondatore e giornalista Antonio V. Gelormini
La Compagnia degli Exsultanti veste una nuova ‘miniatura’
La Compagnia degli Exultanti è un gruppo di appassionati e di studiosi, nato per favorire conoscenza, valorizzazione e promozione di quello straordinario patrimonio pergamenaceo medievale rappresentato dai rotoli di Exultet.
Un tesoro che conta solo 28+4 rotoli sopravvissuti al mondo, di cui 1/4 è custodito in Puglia (4 rotoli a Bari e 3 a Troia). Un’eredità della raffinata cultura e tradizione miniaturista benedettine, ancora poco conosciuta ma ricca di spunti e forza attraente, per visitatori particolarmente attenti alle tracce della storia, della fede, della devozione e dell’espressione artistica in senso lato.
Grazie alla creatività di Massimo Danza, il logo dell’Associazione nella sua nuova veste grafica, incorpora la E tipica dell’incipit di ciascun rotolo, nella sua ispirazione medievale al font tipico del cosiddetto Bari-type. Abbinata nel naming al richiamo della versione descrittiva originale, nella formula coniata da Sant’Ambrogio (Exsultet). Anche le cromie utilizzate sono tutte declinazioni di colori e sfumature che ritroviamo nei preziosi rotoli di pergamena medievali.
La presenza della E, nello stile pergamenaceo, intende caratterizzare sia la predisposizione all’accoglienza – nell’evidente apertura delle sue braccia, che si fanno quasi darsene portuali – sia la responsabile e ambiziosa funzione di ponte e congiunzione tra culture e saperi, segnata dalla forza simbolica della luce – celebrata nei rotoli e nella liturgia da essi cantata – autentico faro per tutti e per ciascuno.
Un rimando, nel contempo, al carattere plurale del suo raggio d’azione culturale: summa e somma (Σ) degli stimoli e delle finalità volte alla crescita e al benessere comune, attraverso l’azione declinata e pratica delle iniziative intraprese, nonché dei consessi di dialogo e di confronto promossi.
A partire dalla sua costola “Accademia dell’Acquasale” – un convivio di Autori, per il racconto del territorio nelle diverse espressioni artistico-culturali – che diventa anche l’originale valore aggiunto a una serie di itinerari tipicamente mediterranei, dando forma a un impegno a più voci: per rilanciare la quotidianità mediterranea, valorizzandola nel incontro, nello scambio e nei giochi di sponda intellettuali.
Scrittori, pittori, fotografi, musicisti, danzatori, attori, interpreti ed animatori di cultura, creativi trasversali, per realizzare incontri di grande respiro, che possano esaltare la grandezza delle pietre di questa terra, ma nel contempo celebrare la forza d’animo e di pensiero delle persone che le abitano e che da sempre le nobilitano.
Compagnia e Accademia, quindi, incroceranno le loro attività per realizzare eventi conviviali di confronto e di riflessione, per valorizzare ulteriormente l’indole artistica di Puglia e l’identità meridiana, che anima le trame della sua caleidoscopica rete di caratteri, di linguaggi, di costumi e di sensibilità.
L’associazione Agorà Salute, Ente del Terzo Settore, mi ha incaricato di ideare e realizzare il proprio marchio identificativo. L’obiettivo é quello di comunicare la mission dell’Associazione che si propone come luogo privilegiato di relazione e di condivisione tra tutti gli operatori che si muovono intorno al mondo farmaceutico.
Il simbolo ideato fonda la sua forza visiva sulla sagoma di una croce da farmacia che si apprezza grazie alla tecnica della figura fondo. La croce bianca (fondo) si delinea con le sagome stilizzate di quattro persone posizionate intorno ad un tavolo quadrato (figura) che simboleggiano il confronto tra operatori del settore farmaceutico.
Il simbolo vuole essere anche una testimonianza di coesione e di forza propositiva grazie ai quattro quadratini più scuri di intersezione tra le sagome umane che evocano il gesto di tenersi per mano.
L’elemento circolare che rappresenta la testa della sagoma posta sotto il simbolo, diventa il punto di contatto e di unione con il logo Agorà. Nella parola Agorà si è voluto enfatizzare la specularità della A iniziale e finale aumentando in modo rilevante la dimensione del carattere. Le tre lettere intermedie sono decisamente più piccole e non allineate alla base delle due A per creare lo spazio visivo che accoglie nella parte sottostante la parola salute.
Un ulteriore elemento distintivo di questo marchio è il modo con cui é rappresentato l’accento sull’ultima A, inglobato nella parte superiore della lettera a vantaggio di un migliore bilanciamento visivo di tutto il marchio.
Ovvio e quasi inutile aggiungere che le cromie usate sono differenti gradienti di verde per richiamare immediatamente l’ambito farmaceutico.