Riflessioni a raccolta – 295

Ti ripropongo questa riflessione fatta esattamente un anno fa.

Ecco alcuni numeri che ci indicano come sia cambiato il mondo del digitale durante il lockdown.

Sono numeri impressionanti che raccontano come l’obbligo di vivere in modalità asociale abbia cambiato i bisogni e le necessità.

Per esempio é interessante notare che gli acquisti online sono stati fatti dal 75% di persone che forse non aveva mai superato la soglia della paura delle transazioni online. Certamente non possiamo parlare ancora di cultura ma sicuramente la necessità ha imposto il superamento psicologico del primo acquisto. Probabilmente sarà più facile che si ripeterà anche in futuro quando saremo fuori dal lockdown.

Il bisogno di sentire e di vedere amici e parenti ha fatto esplodere l’uso della messaggistica, delle call di gruppo.

Il bisogno di raccontare la nuova condizione in casa ha fatto schizzare i numeri delle live su Fb e Ig. Ma anche tante live specifiche di lavoro.

Più tempo libero per molte persone ha determinato l’aumento stratosferico del tempo trascorso sui social.

Ma in questo scenario esplosivo é interessante notare come gli investimenti pubblicitari su Google e Facebook siano calati quasi del 20%. Molte aziende costrette a chiudere, non hanno investito in comunicazione. E qui sarebbe interessante capire se sia dipeso dal fatto che non fossero pronte per la vendita online o dal fatto che non hanno ritenuto opportuno essere presenti anche solo per mantenere la relazione con i clienti.

Riflessioni a raccolta – 294

Sia che si tratti di un prodotto o di un servizio, o che si tratti di una persona, la reputazione va costruita giorno per giorno attraverso scelte ben precise che siano facili da recepire proprio dal nostro target.

Un pubblico ben definito, anche una nicchia di mercato (non dobbiamo piacere a tutti) che riconosce il nostro modo di operare e di comunicare, apprezza le cose che facciamo e ha fiducia in noi perché ritrova nel tempo la coerenza delle nostre scelte.
Un target di persone disposto anche a difenderci e a sostenerci in una eventuale situazione di difficoltà o di attacco proprio alla nostra reputazione.

Riflessioni a raccolta – 293

Fare content marketing significa comunicare al meglio la propria professionalità raccontando il tuo metodo di lavoro.

Questo fa capire al tuo potenziale cliente cosa puoi fare per risolvere i suoi specifici problemi.

Così quando il cliente ti chiama per una consulenza, ha poco interesse a vedere i lavori che hai fatto, perché sa già cosa vuole da te.

#massimodanza #riflessioniaraccolta #bari #contentmarketing #contentstrategy #content

Riflessioni a raccolta – 292

In qualsiasi ambito lavorativo, il criterio fondamentale nella scelta di un consulente, di un’azienda, di un servizio e anche di un prodotto é quello della percezione.

La percezione nasce da tutto ciò che comunichiamo e dal modo con cui lo facciamo.
Se io non comunico nulla, non sono percepito per niente. Quindi, per i clienti che dovranno scegliere io non esisto.

La percezione poi dipende da cosa comunichiamo, quindi é fondamentale condividere informazioni utili e preziose.
Più i nostri contenuti saranno di reale interesse, piu alto sarà il valore che ci verrà attribuito in professionalità e in predisposizione a trovare le migliori soluzioni ai problemi di lavoro.


Se poi lo facciamo anche il giorno di pasquetta, quando nessuno si aspetta nulla, sarà ancora meglio 😊.

Riflessioni a raccolta – 290

Uno dei motivi che mi bloccava nel cominciare a produrre contenuti, era il timore del giudizio. In particolare il giudizio dei colleghi che possono vantare una maggiore esperienza.

Ero bloccato dalla paura di quello che avrebbero potuto pensare o dire della mia attività di content.

Mi ha aiutato a superare l’impasse, l’idea che il mio obiettivo era quello di comunicare ai miei clienti o potenziali clienti.

Cioè io volevo dare informazioni chiare e utili a quelle persone che poi avrebbero scelto di chiedere la mia consulenza. Mentre i colleghi di certo non rientravano in questa categoria.

Riflessioni a raccolta – 289

La produzione di contenuti ha come obiettivo quello di far capire ai clienti, ma sopratutto ai potenziali clienti che devono conoscerti meglio, cosa sai fare e in che modo potresti essere utile per le loro esigenze.

Riflessioni a raccolta – 288

Negli ultimi anni sui miei canali social mi sono impegnato a:

  • lanciare messaggi utili per la comunità,
  • produrre spunti di riflessioni per generare ottimismo;
  • suggerire soluzioni nel mio ambito lavorativo;
  • raccontare fatti curiosi che mi accadono;
  • raccontare un po il mio lavoro;
  • usare un pizzico di ironia nel commentare eventi locali e nazionali.

Questo mio atteggiamento sembra ispiri positivamente alcune persone che mi seguono sui social che direttamente o indirettamente diventano per me fonte di riflessione e di ispirazione per nuove idee.

Una sorta di percorso virtuoso in cui più dai e più ricevi.

Riflessioni a raccolta – 287

Di nuovo in lockdown: disastro o opportunità?

Voglio proporti una lettura diversa del momento difficile che stiamo vivendo. Invece di abbatterci e scoraggiarci dobbiamo provare a guardare questo momento come ad una opportunità.

Questo é il momento di non farci influenzare dalle persone negative. Sono persone che non cercano una prospettiva ma si ripiegato su se stesse e non determinano il loro futuro.

Dobbiamo essere prudenti, rispettosi delle regole, perseveranti, fiduciosi e uniti nella concordia ne verremo fuori tutti.

Lo so, non è facile. È davvero pesante, ma credo che si tratti di un ultimo sforzo. Adesso vediamo la luce perché abbiamo la soluzione, il vaccino. E allora proviamo a pensare le cose in modo diverso, proviamo a cambiare prospettiva al nostro lavoro, proviamo a uscire dalle abitudini. C’è sicuramente una opportunità in attesa di essere colta.
Forza!

Riflessioni a raccolta – 286

In questo periodo ci sono 2 tipi di errore che si apprestano a commettere alcune aziende:

1- quelle che non vogliono comunicare fino alla ripresa delle attività, e questo lo abbiamo visto con la riflessione 285 che ti invito a leggere.

2- quelle aziende che vogliono comunicare senza cambiare registro. Come se non stia succedendo nulla. Continuando a proporre anche inserzioni a pagamento che spesso risultano fuori contesto.

Se da un lato non si può sparire e abbandonare i clienti, dall’altro non è corretto fare finta di nulla e mantenere lo stesso PED (piano editoriale). Agli occhi dei fan sembra che l’azienda viva su Marte, avulsa dal contesto del momento in cui stiamo vivendo.

Ora è il tempo di essere vicini ai fan delle pagine comunicando le informazioni utili, infondendo un po’ di serenità e creando intrattenimento. Cioè le aziende devono essere presenti per coccolare i clienti, per farli sentire meno soli in questo momento di isolamento.