Da 27 anni lavoro con i linguaggi della comunicazione pubblicitaria per aiutare le aziende a vendere meglio. Creo strategie di comunicazione social, web e advertising classico per imprenditori e professionisti con lo scopo di avvicinare clienti e conquistare la loro fiducia. L’esperienza nell’advertising classico la applico alle grandi potenzialità dei nuovi media per costruire un'immagine di marca chiara e inequivocabile che alimenta la propensione all'acquisto. Inoltre, quello che so, lo metto a disposizione per attività di formazione.
Il nuovo logo per il fotografo Michele Petrelli
Oggi ti presento il marchio che ho realizzato per il fotografo Michele Petrelli.
Michele era molto determinato perché aveva idee molto chiare e precise. In fase di briefing mi ha chiesto 3 cose:
1- voglio come simbolo il Nautilus;
2- il mio nome e cognome deve essere rappresentato come una firma;
3- non voglio che ci sia scritto ‘fotografo’.
Partendo da queste indicazioni ho realizzato il simbolo del Nautilus in forma molto stilizzata che accenna il concetto di obiettivo fotografico. Poi ho rafforzato la personalità del simbolo attraverso la rotazione su stesso di 90 gradi. Questo fa leggere il Nautilus anche come P (iniziale di Petrelli).
Per la ‘firma’ ho scelto una font dinamica, elegante ma anche facilmente leggibile, in cui ho potuto intersecare le iniziali M e P in modo interessante e dove la P di Petrelli diventa una sorta di sottolineatura del nome Michele.
Non c’è nessun riferimento verbale alla fotografia.
Il colore del brand è il nero. Quando Michele lo userà su fondi chiari sarà nero, viceversa su fondi scuri sarà bianco.
Pubblicato da
Massimo Danza
Che fossi un creativo pubblicitario lo hanno capito subito. Nel freddo inverno del 1965 nasco con 24 giorni di ritardo. In quasi un mese tutti chiedono di me, tutti si domandano come mai, tutti mi aspettano incuriositi. Realizzo così il mio primo teaser. La grande curiosità, la voglia di conoscere e l’istinto innato di esplorare mi porta a muovere i primi passi già a 7 mesi. La comunicazione sembro averla nel sangue perchè a 10 mesi già parlo. A 7 anni mostro di saper usare l’ambient marketing, il nonconventional e il flash-mob: in piazza Duomo, a Firenze, sparo al massimo il volume della radiolina e ballo; alla fine si abbasso i pantaloni per mostrarmi come il David di Michelangelo. A 10 anni invento il mio smartphone: allargo pollice e mignolo della mano destra e telefono ai miei amici. Poi unisco il pollice con l'indice delle due mani, inquadro, scatto foto e salvo i file nella mia memoryhead. A 12 anni sono già social: quando incontro gli amici condivido le mie esperienze, le spiego in modo dettagliato come fossero foto e tutti mi dicono ’mi piace’. Poi ho studiato, ho affinato le tecniche, ho fatto esperienza e dal 1989 lavoro e continuo a scrivere storie di successo insieme alle aziende per le quali lavoro. Qualche volta ho anche la pretesa di insegnare le cose che so e di raccontare con entusiasmo la mia esperienza.
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