L’attenzione cattura. La fiducia connette.

Sui social catturare l’attenzione è fondamentale: senza di essa, il tuo messaggio rischia di perdersi nel rumore di fondo della comunicazione moderna. Tuttavia, considerare l’attenzione come il traguardo ultimo è un errore strategico che molti commettono.

L’attenzione è, di per sé, effimera e volubile. Può essere attirata con una pubblicità accattivante, una campagna virale o un post ben riuscito sui social media. Ma una volta ottenuta, l’attenzione deve essere utilizzata come trampolino di lancio per costruire qualcosa di più solido e duraturo: la fiducia.

La fiducia è il vero tesoro nel campo delle relazioni professionali e personali. Mentre l’attenzione può attirare occhi e orecchie, la fiducia conquista cuori e menti. È attraverso la fiducia che si costruiscono relazioni solide, si fidelizzano clienti e si creano comunità attive e impegnate.

𝑃𝑒𝑟 𝑡𝑟𝑎𝑠𝑓𝑜𝑟𝑚𝑎𝑟𝑒 𝑙’𝑎𝑡𝑡𝑒𝑛𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑖𝑛 𝑓𝑖𝑑𝑢𝑐𝑖𝑎, 𝑒̀ 𝑛𝑒𝑐𝑒𝑠𝑠𝑎𝑟𝑖𝑜 𝑑𝑖𝑚𝑜𝑠𝑡𝑟𝑎𝑟𝑒 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑎𝑛𝑧𝑎, 𝑐𝑜𝑒𝑟𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑒 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑔𝑟𝑖𝑡𝑎̀. 𝐸𝑐𝑐𝑜 𝑎𝑙𝑐𝑢𝑛𝑖 𝑝𝑎𝑠𝑠𝑎𝑔𝑔𝑖 𝑓𝑜𝑛𝑑𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑎𝑙𝑖:

𝐀𝐮𝐭𝐞𝐧𝐭𝐢𝐜𝐢𝐭à
Essere sinceri e trasparenti nelle proprie comunicazioni. Le persone percepiscono quando qualcosa è costruito o falso, e questo erode rapidamente la fiducia.

𝐀𝐟𝐟𝐢𝐝𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭à
Mantenere le promesse fatte. Se dici che consegnerai un prodotto o servizio di qualità, devi farlo. La coerenza tra parole e azioni è cruciale.

𝐕𝐚𝐥𝐨𝐫𝐞:
Offrire costantemente valore al proprio pubblico. Questo può essere sotto forma di contenuti educativi, prodotti di alta qualità o un servizio clienti eccellente.

𝐄𝐦𝐩𝐚𝐭𝐢𝐚:
Ascoltare e rispondere ai bisogni e alle preoccupazioni del proprio pubblico. Mostrare che tieni veramente a loro e non solo al loro portafoglio.
Lavorare per guadagnare la fiducia delle persone richiede tempo e impegno, ma i risultati sono duraturi e profondi. La fiducia porta a una maggiore lealtà dei clienti, a un passaparola positivo e a un forte vantaggio competitivo nel lungo periodo.

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Pubblicato da

Massimo Danza

Che fossi un creativo pubblicitario lo hanno capito subito. Nel freddo inverno del 1965 nasco con 24 giorni di ritardo. In quasi un mese tutti chiedono di me, tutti si domandano come mai, tutti mi aspettano incuriositi. Realizzo così il mio primo teaser. La grande curiosità, la voglia di conoscere e l’istinto innato di esplorare mi porta a muovere i primi passi già a 7 mesi. La comunicazione sembro averla nel sangue perchè a 10 mesi già parlo. A 7 anni mostro di saper usare l’ambient marketing, il nonconventional e il flash-mob: in piazza Duomo, a Firenze, sparo al massimo il volume della radiolina e ballo; alla fine si abbasso i pantaloni per mostrarmi come il David di Michelangelo. A 10 anni invento il mio smartphone: allargo pollice e mignolo della mano destra e telefono ai miei amici. Poi unisco il pollice con l'indice delle due mani, inquadro, scatto foto e salvo i file nella mia memoryhead. A 12 anni sono già social: quando incontro gli amici condivido le mie esperienze, le spiego in modo dettagliato come fossero foto e tutti mi dicono ’mi piace’. Poi ho studiato, ho affinato le tecniche, ho fatto esperienza e dal 1989 lavoro e continuo a scrivere storie di successo insieme alle aziende per le quali lavoro. Qualche volta ho anche la pretesa di insegnare le cose che so e di raccontare con entusiasmo la mia esperienza.

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