Da 27 anni lavoro con i linguaggi della comunicazione pubblicitaria per aiutare le aziende a vendere meglio. Creo strategie di comunicazione social, web e advertising classico per imprenditori e professionisti con lo scopo di avvicinare clienti e conquistare la loro fiducia. L’esperienza nell’advertising classico la applico alle grandi potenzialità dei nuovi media per costruire un'immagine di marca chiara e inequivocabile che alimenta la propensione all'acquisto. Inoltre, quello che so, lo metto a disposizione per attività di formazione.
Riflessioni a raccolta – 348
Ci ritroviamo spesso a confrontare la nostra felicità con quella degli altri. Un’attività piuttosto inutile che finisce per togliere tempo, risorse emotive ed energia al lavoro di miglioramento di noi stessi e al raggiungimento dei nostri obiettivi.
Infatti saremo quasi sempre perdenti perché la percezione che abbiamo della felicità degli altri é quasi sempre superiore alla realtà.
Io ho impiegato un bel po’ di tempo per capirlo. Ma da quando ho cominciato a limitare molto il tempo dedicato a questa analisi (non sono perfetto perché tendo a ricadere in questo errore), vivo meglio, sono più sereno, meno frustrato dal confronto che inevitabilmente mi vedeva perdente.
Se proprio voglio fare un confronto, provo ad analizzare quello che ho realizzato con quello che ero qualche anno prima. O ancora meglio, provo a confrontare ciò che vorrei realizzare con quello che so fare. Questa analisi mi aiuta a capire cosa posso migliorare per aumentare la possibilità di raggiungere i miei obiettivi.
Pubblicato da
Massimo Danza
Che fossi un creativo pubblicitario lo hanno capito subito. Nel freddo inverno del 1965 nasco con 24 giorni di ritardo. In quasi un mese tutti chiedono di me, tutti si domandano come mai, tutti mi aspettano incuriositi. Realizzo così il mio primo teaser. La grande curiosità, la voglia di conoscere e l’istinto innato di esplorare mi porta a muovere i primi passi già a 7 mesi. La comunicazione sembro averla nel sangue perchè a 10 mesi già parlo. A 7 anni mostro di saper usare l’ambient marketing, il nonconventional e il flash-mob: in piazza Duomo, a Firenze, sparo al massimo il volume della radiolina e ballo; alla fine si abbasso i pantaloni per mostrarmi come il David di Michelangelo. A 10 anni invento il mio smartphone: allargo pollice e mignolo della mano destra e telefono ai miei amici. Poi unisco il pollice con l'indice delle due mani, inquadro, scatto foto e salvo i file nella mia memoryhead. A 12 anni sono già social: quando incontro gli amici condivido le mie esperienze, le spiego in modo dettagliato come fossero foto e tutti mi dicono ’mi piace’. Poi ho studiato, ho affinato le tecniche, ho fatto esperienza e dal 1989 lavoro e continuo a scrivere storie di successo insieme alle aziende per le quali lavoro. Qualche volta ho anche la pretesa di insegnare le cose che so e di raccontare con entusiasmo la mia esperienza.
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