Da 27 anni lavoro con i linguaggi della comunicazione pubblicitaria per aiutare le aziende a vendere meglio. Creo strategie di comunicazione social, web e advertising classico per imprenditori e professionisti con lo scopo di avvicinare clienti e conquistare la loro fiducia. L’esperienza nell’advertising classico la applico alle grandi potenzialità dei nuovi media per costruire un'immagine di marca chiara e inequivocabile che alimenta la propensione all'acquisto. Inoltre, quello che so, lo metto a disposizione per attività di formazione.
Riflessioni a raccolta – 379
È importante ricordare la differenza tra questi due strumenti e in generale tra i social media e Google per rendere sempre efficace la tua strategia di comunicazione.
Su Facebook hai un atteggiamento passivo. Scorri la timeline in attesa che ti venga proposto qualcosa che ti interessi.
Su Google hai un atteggiamento attivo. Non succede nulla fin quando non fai una ricerca specifica. I risultati che ti restituisce sono direttamente legati alle parole chiave che hai utilizzato.
Inoltre Facebook e tutti i social media funzionano su tempi brevi. Sarà molto improbabile che tu possa vedere un post vecchio di qualche giorno, mese o anno (succede ma solo in casi rari e ne parlerò in un altro post).
Invece Google ricorda tutto molto bene anche a distanza di molto tempo ed é capace di recuperare informazioni pubblicate in rete anche molti anni fa. I risultati dipenderanno proprio da cosa e come stai cercando.
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Pubblicato da
Massimo Danza
Che fossi un creativo pubblicitario lo hanno capito subito. Nel freddo inverno del 1965 nasco con 24 giorni di ritardo. In quasi un mese tutti chiedono di me, tutti si domandano come mai, tutti mi aspettano incuriositi. Realizzo così il mio primo teaser. La grande curiosità, la voglia di conoscere e l’istinto innato di esplorare mi porta a muovere i primi passi già a 7 mesi. La comunicazione sembro averla nel sangue perchè a 10 mesi già parlo. A 7 anni mostro di saper usare l’ambient marketing, il nonconventional e il flash-mob: in piazza Duomo, a Firenze, sparo al massimo il volume della radiolina e ballo; alla fine si abbasso i pantaloni per mostrarmi come il David di Michelangelo. A 10 anni invento il mio smartphone: allargo pollice e mignolo della mano destra e telefono ai miei amici. Poi unisco il pollice con l'indice delle due mani, inquadro, scatto foto e salvo i file nella mia memoryhead. A 12 anni sono già social: quando incontro gli amici condivido le mie esperienze, le spiego in modo dettagliato come fossero foto e tutti mi dicono ’mi piace’. Poi ho studiato, ho affinato le tecniche, ho fatto esperienza e dal 1989 lavoro e continuo a scrivere storie di successo insieme alle aziende per le quali lavoro. Qualche volta ho anche la pretesa di insegnare le cose che so e di raccontare con entusiasmo la mia esperienza.
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