A Gravina in Puglia esiste la chiesa di Santa Maria delle grazie, molto particolare con una facciata davvero unica nel suo genere.
Un bizzarro e famoso prospetto riproduce lo stemma di Mons. Giustiniani che volle la costruzione del Santuario nel 1602 per destinarlo anche a residenza estiva del Vescovo e dei seminaristi.
Il prospetto del Santuario è ripartito in tre ordini e, sotto i rispettivi cornicioni, in alto leggiamo: “Sicut aquila provocans ad volandum pullos suos et super eos volitans expandit alas suas et portat eos” (Deut 32, 11); al centro è scritto: “Sanctae Mariae Gratiarum Matri Virgini Deiparae – Episcopus Gravinensis Vincentius Iustinianus Genuensis-Ex condominiis Chii-a fundamentis erexit 1602” Questa scritta è del 1710. Al centro osserviamo uno scudo retto da due angeli alati in movimento che fanno da ornamento ad una fascia cartoccio su cui è incisa la frase: “Turris fortitudinis a facie inimici” (Salmo 60).
Sulla facciata in altorilievo campeggia una grande Aquila ad ali spiegate con una corona regale in testa tempestata di pezzi di vetri cromatici. Nell’occhio dell’aquila un pezzo di cristallo attira lo sguardo del visitatore per i riverberi dei raggi solari.
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