Ambone della cattedrale di San Sabino di Bari

Internamente la chiesa, che è stata spogliata di tutte le strutture barocche, si presenta nella sua nuda solennità, con tre navate separate da due file di otto colonne slanciate, provenienti probabilmente dall’edificio bizantino.

Sopra gli archi, a doppio profilo, si aprono finti matronei con ampie trifore racchiuse in grandi archi di scarico.

Alla settima arcata sul lato destro della navata, si nota il pulpito ricomposto (1955) con frammenti originari dell’XI e XII secolo.

L’ambone rappresenta la metafora architettonica della pietra del Sepolcro di Cristo rotolata il giorno della Resurrezione, su cui apparve l’Angelo per annunciare che Lui non era più lí dentro. Ecco perché é in pietra ed ecco perché nella storia veniva usato la notte di Pasqua dal Diacono per la proclamazione dell’Exultet, di cui si custodisce un prezioso rotolo nel Museo Diocesano.

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Ph Massimo Danza

Santa Maria al bagno

Tempietto/edicola votiva dedicato a Santa Lucia.
Sullo sfondo a sinistra le quattro colonne.

Ph Massimo Danza

Le 4 colonne é il nome che attualmente viene dato alle quattro torrette angolari superstiti. In realtà erano un’unica costruzione fortificata costruita per proteggere dai predoni del mare la vicina sorgente di acqua dolce. In origine il nome era Torre del Fiume, proprio per la presenza della sorgente.

Sullo sfondo a destra Gallipoli.