I Rosoni di Puglia è l’ultimo progetto di marchio/logo che ho realizzato. A seguire descrivo in modo sintetico il significato e la mission del nuovo brand la cui finalità mi ha entusiasmato moltissimo ed ho sposato di slancio.
Riscoprire il piacere della meraviglia.
“I Rosoni di Puglia” è un percorso di sensibilizzazione e di condivisione, per strutturare iter e dossier di richiesta utili al riconoscimento de ”I Rosoni di Puglia” quale Patrimonio Mondiale UNESCO.
Un lavoro dai tempi lunghi e dai contributi plurali, che vedrà protagonista un ventaglio largo di soggetti istituzionali, e sarà arricchito – nonché animato – dai contributi di associazioni culturali e singole persone, e che partirà con la costituzione di un Comitato Scientifico: motore propulsore per l’articolata e qualificata produzione di materiale di studio, necessaria e propedeutica alla richiesta che interesserà ben 33 rosoni pugliesi.
Una galassia di bellezza e di meraviglia, un autentico itinerario di luce che si dipanerà lungo un asse territoriale poggiato su tre cantiche: Il Rosone della Concattedrale di Troia (Fg), il Rosone della Cattedrale di Ostuni (Br) e il Rosone della Cattedrale di Otranto (Le), per proiettare un canto corale insieme ad altri 30 rosoni, in funzione delle rispettive peculiarità.
Alla luce di tutto questo il concetto grafico del progetto si è focalizzato sull’ideazione di un Rosone che raccoglie gli elementi identitari di diversi Rosoni di Puglia, per essere rappresentativo di tutti ad un tempo e di nessuno in particolare. La scelta di incorporare la “i” plurale nella “R” identitaria, testimonia la coralità del riconoscimento nell’unicità di una concentrazione tutta pugliese degli esemplari architettonici, di radice romanico-gotico con testimonianze di taglio barocco e spesso arabeschi d’influenza moresca.
Le cromie più chiare richiamano tutte le sfumature tonali dei principali materiali di costruzione usati nelle cattedrali Pugliesi, quelle più scure si riallacciano all’identità degli arredi in legno.
Infine, il payoff dantesco con l’ultimo endecasillabo della Divina Commedia vuole riassumere col verso finale del Paradiso l’intima relazione tra l’azione filtrante e quella moltiplicatrice degli stessi Rosoni per luce: entità evidente ma impalpabile, nonché vero tramite tra il divino e il terreno (e viceversa): l’Amor che tutto move…