La cappella delle anime a Porto

Ph Massimo Danza

Affacciata sulla strada pedonale Rue de Santa Catarina di Porto, la Cappella delle Anime si erge come un gioiello incastonato. Le sue facciate, rivestite di azulejos, raccontano storie di santi e marinai, di amori e di vite passate. Ogni piastrella è un frammento di un puzzle che compone un affresco della storia portoghese. Passeggiare davanti a questa cappella è come fare un viaggio nel tempo, immersi in un’atmosfera di misticismo e devozione.

Santa Maria del buon consiglio a Bari

Ph Massimo Danza

La chiesa di Santa Maria del buon consiglio purtroppo fu demolita negli anni Trenta, nell’ambito di una scellerata opera di restaurazione che si proponeva di riportare alla luce il lato “romanico” della città di Bari, della ex chiesa bizantina, originariamente un edificio absidato a tre navate, rimangono oggi le colonne romane con i rispettivi capitelli in parte corinzi e il pavimento musivo a tasselli policromi. La chiesa era nota alla storiografia locale per le sue origini leggendarie: si narra infatti che sia sorta a seguito di una controversia nata fra Baresi e Bizantini culminata in un omicidio nel 946; i Baresi si opponevano alla decisione dei Bizantini di arrogarsi il diritto di accompagnare le spose all’altare. Il mal consiglio che aveva portato allo spargimento di sangue sarebbe poi sfociato nella tregua, il “buon consiglio” che dà il nome alla chiesa. La struttura dell’ex chiesa ha origini molto antiche. Rilievi effettuati negli anni Ottanta del Novecento hanno infatti rivelato che la struttura risalirebbe a un periodo tra il X e il XII secolo (probabili due fasi di costruzione). Tali ricerche archeologiche hanno portato alla luce reperti che attraversano quasi ogni epoca storica, ripercorrendo la storia della città dall’età del Bronzo al medioevo.
(fonte Around Bari)

Chiesa Santa Maria delle Grazie a Gravina in Puglia

A Gravina in Puglia esiste la chiesa di Santa Maria delle grazie, molto particolare con una facciata davvero unica nel suo genere.

Un bizzarro e famoso prospetto riproduce lo stemma di Mons. Giustiniani che volle la costruzione del Santuario nel 1602 per destinarlo anche a residenza estiva del Vescovo e dei seminaristi.

Il prospetto del Santuario è ripartito in tre ordini e, sotto i rispettivi cornicioni, in alto leggiamo: “Sicut aquila provocans ad volandum pullos suos et super eos volitans expandit alas suas et portat eos” (Deut 32, 11); al centro è scritto: “Sanctae Mariae Gratiarum Matri Virgini Deiparae – Episcopus Gravinensis Vincentius Iustinianus Genuensis-Ex condominiis Chii-a fundamentis erexit 1602” Questa scritta è del 1710. Al centro osserviamo uno scudo retto da due angeli alati in movimento che fanno da ornamento ad una fascia cartoccio su cui è incisa la frase: “Turris fortitudinis a facie inimici” (Salmo 60).

Sulla facciata in altorilievo campeggia una grande Aquila ad ali spiegate con una corona regale in testa tempestata di pezzi di vetri cromatici. Nell’occhio dell’aquila un pezzo di cristallo attira lo sguardo del visitatore per i riverberi dei raggi solari.

#massimodanza #lemiefoto #gravinainpuglia

Ph Massimo Danza

Chiesa di Santa Maria del buon consiglio a Bari vecchia

Demolita negli anni Trenta, nell’ambito di una scellerata opera di restaurazione che si proponeva di riportare alla luce il lato “romanico” della città di Bari, della ex chiesa bizantina, originariamente un edificio absidato a tre navate, rimangono oggi le colonne romane con i rispettivi capitelli in parte corinzi e il pavimento musivo a tasselli policromi.

La chiesa era nota alla storiografia locale per le sue origini leggendarie: si narra infatti che sia sorta a seguito di una controversia nata fra Baresi e Bizantini culminata in un omicidio nel 946; i Baresi si opponevano alla decisione dei Bizantini di arrogarsi il diritto di accompagnare le spose all’altare. Il mal consiglio che aveva portato allo spargimento di sangue sarebbe poi sfociato nella tregua, il “buon consiglio” che dà il nome alla chiesa.

La struttura dell’ex chiesa ha origini molto antiche. Rilievi effettuati negli anni Ottanta del Novecento hanno infatti rivelato che la struttura risalirebbe a un periodo tra il X e il XII secolo (probabili due fasi di costruzione). Tali ricerche archeologiche hanno portato alla luce reperti che attraversano quasi ogni epoca storica, ripercorrendo la storia della città dall’età del Bronzo al medioevo.

Ph Massimo Danza