Tag: Colonne
Chiesa di Santa Maria del buon consiglio a Bari vecchia
Demolita negli anni Trenta, nell’ambito di una scellerata opera di restaurazione che si proponeva di riportare alla luce il lato “romanico” della città di Bari, della ex chiesa bizantina, originariamente un edificio absidato a tre navate, rimangono oggi le colonne romane con i rispettivi capitelli in parte corinzi e il pavimento musivo a tasselli policromi.
La chiesa era nota alla storiografia locale per le sue origini leggendarie: si narra infatti che sia sorta a seguito di una controversia nata fra Baresi e Bizantini culminata in un omicidio nel 946; i Baresi si opponevano alla decisione dei Bizantini di arrogarsi il diritto di accompagnare le spose all’altare. Il mal consiglio che aveva portato allo spargimento di sangue sarebbe poi sfociato nella tregua, il “buon consiglio” che dà il nome alla chiesa.
La struttura dell’ex chiesa ha origini molto antiche. Rilievi effettuati negli anni Ottanta del Novecento hanno infatti rivelato che la struttura risalirebbe a un periodo tra il X e il XII secolo (probabili due fasi di costruzione). Tali ricerche archeologiche hanno portato alla luce reperti che attraversano quasi ogni epoca storica, ripercorrendo la storia della città dall’età del Bronzo al medioevo.
Soffitto della Basilica di San Nicola a Bari
Il soffitto della navata centrale é stato dipinto dal pittore Carlo Rosa di Bitonto (BA), così come i soffitti del transetto e del triforio. Egli lavorò dal 1661 fino al 1673. Nel dipinto ottogonale si vede San Nicola che al Concilio di Nicea dimostra il dogma della Trinità all’imperatore Costantino. Infatti egli regge nella mano un mattone da cui escono delle fiamme, ossia se in un mattone possono coesistere acqua, terra e fuoco. Nel secondo dipinto, quello rettangolare San Nicola salva dei pescatori da un cetaceo e sopra di loro troneggia la Immacolata Concezione. Nel terzo dipinto ottogonale, San Nicola riporta Adeodato dai suoi genitori.
Colonne sotto la muraglia
Il lato sud della Muraglia è abbellito, ai suoi piedi, da una serie allineata di colonne recuperate da templi e costruzioni romane, tra cui una acquistata da Isabella Sforza, proveniente dalla chiesa di San Gregorio de Falconibus, e il cippo n. 128 della via Traiana che, collegando Benevento a Brindisi, passava per Bari.