Ti ripropongo questa riflessione fatta esattamente un anno fa.
Ecco alcuni numeri che ci indicano come sia cambiato il mondo del digitale durante il lockdown.
Sono numeri impressionanti che raccontano come l’obbligo di vivere in modalità asociale abbia cambiato i bisogni e le necessità.
Per esempio é interessante notare che gli acquisti online sono stati fatti dal 75% di persone che forse non aveva mai superato la soglia della paura delle transazioni online. Certamente non possiamo parlare ancora di cultura ma sicuramente la necessità ha imposto il superamento psicologico del primo acquisto. Probabilmente sarà più facile che si ripeterà anche in futuro quando saremo fuori dal lockdown.
Il bisogno di sentire e di vedere amici e parenti ha fatto esplodere l’uso della messaggistica, delle call di gruppo.
Il bisogno di raccontare la nuova condizione in casa ha fatto schizzare i numeri delle live su Fb e Ig. Ma anche tante live specifiche di lavoro.
Più tempo libero per molte persone ha determinato l’aumento stratosferico del tempo trascorso sui social.
Ma in questo scenario esplosivo é interessante notare come gli investimenti pubblicitari su Google e Facebook siano calati quasi del 20%. Molte aziende costrette a chiudere, non hanno investito in comunicazione. E qui sarebbe interessante capire se sia dipeso dal fatto che non fossero pronte per la vendita online o dal fatto che non hanno ritenuto opportuno essere presenti anche solo per mantenere la relazione con i clienti.