Riflessioni a raccolta – 355

Lo affermo a gran voce perchè riflettevo su quello che mi è successo qualche giorno fa con un cliente che opera nel settore della carrozzeria e meccanica. Davvero una bella realtà locale. Da qualche tempo, per tutta una serie di motivi che non ti racconto per non annoiarti e perchè poco hanno a che fare con il concetto che voglio esprimere, sto producendo contenuti per la pagina Facebook e per l’account Instagram ma senza un budget per le sponsorizzate. Ovviamente, per quanto i contenuti siano interessanti, l’engagement è decisamente calato. Ho sollecitato più volte la ripresa dell’attività di ads anticipando che sarebbe accaduto il calo delle interazioni con i social.

E invece mi ritrovo con il cliente che qualche giorno fa mi ha convocato per una riflessione sull’uso dei social. Ritiene che il calo del l’engagement dipenda dai contenuti e quindi mi ritiene responsabile. Al contrario, gli ho spiegato che i contenuti in quest’ultimo periodo sono ancora più strutturati, perchè sto provando a sopperire alla mancanza di budget per le sponsorizzate. La riprova del fatto che l’attività di content marketing sia valida, sta nelle eccellenti performance della scheda di Google my business su cui veicolo lo stesso tipo di contenuti. La scheda di Google my business non necessità di budget ma ha fame di buoni contenuti che l’algoritmo di Google premia rispetto ai competitors.

La verità è che oggi non si può pensare di gestire i canali social se non esiste un budget per le ADS. Si perde solo tempo e denaro per pagare il consulente. E il rischio per il consulente è quello di essere ritenuto responsabile della scarsa efficacia dell’uso dei social. Per questo gli ho proposto 2 soluzioni. O rimette il budget per le sponsorizzate oppure interrompo la mia collaborazione. Staremo a vedere 🙂

Riflessioni a raccolta – 230

Se vuoi fare un uso corretto ed efficace della pagina Facebook ti consiglio di non usarla come una vetrina dei tuoi prodotti.
Le persone sono bombardate di messaggi pubblicitari quindi non sono disposte a seguire la tua pagina per vedere altra pubblicità o altre promozioni. Le persone scelgono di seguirti perché cercano principalmente intrattenimento e informazione.
Quindi é fondamentale conoscere i bisogni e gli interessi della tua audience, perché devi produrre contenuti appropriati e coerenti al fine di creare una relazione efficace con i tuoi utenti.
#massimodanza #riflessioniaraccolta #bari

Riflessioni a raccolta – 229

Ma alla fine a cosa ti serve una pagina Facebook per l”azienda?

È un altro strumento per far conoscere la tua attività;

Contribuisce ad alimentare il passaparola. Il miglior suggerimento tra persone rispetto alla validità e affidabilità del tuo prodotto o servizio;

Con una adeguata strategia riesci a coinvolgere i potenziali clienti e li puoi condurre per mano nella scelta di un acquisto;

E una volta acquisito il cliente con la pagina Facebook mantieni sempre viva la relazione con lui. Questo ti consentirà di aumentare la probabilità che il cliente ripeta l’acquisto.

Riflessioni a raccolta – 211

Se vuoi provare ad umentare l’engagement su Facebook e su instagram devi creare un format grafico riconoscibile e devi evitare di usare dei link che portano all’esterno delle piattaforme. L’algoritmo penalizza molto in termini di visualizzazione tutto ciò che fa uscire dai due social. L’obiettivo è trattenere gli utenti il più possibile nelle piattaforme.

Riflessioni a raccolta 199

Facebook esiste da diversi anni. Per la precisione in lingua italiana esiste dal 14 maggio del 2008.

Ormai dovremmo essere tutti sufficientemente pronti per un uso consapevole della piattaforma al servizio delle aziende. Eppure, ancora oggi, mi ritrovo a dialogare con clienti, o potenziali clienti, che temono le critiche sulla pagina.

Beh, non esiste un modo per evitare le critiche. Anche se sei perfetto arriverà sempre un commento negativo. Devi metterlo in conto. E poi deve avere un professionista che sa come affrontare e gestire i commenti negativi. Questo non tanto al fine di convincere l’autore della critica, quanto per rassicurare e rinforzare la fiducia dei clienti affezionati. Se non sei disposto a questo, ti consiglio di non avere una pagina aziendale su Facebook.

Ultima considerazione. Le critiche possono essere anche il termometro di un problema di gestione aziendale. Conoscere cosa non funziona al meglio in azienda e prendere consapevolezza di alcuni disservizi, diventa estremamente utile per intervenire e rendere sempre più efficiente la tua impresa.


Riflessioni a raccolta – 194

Riflessioni a raccolta – 194


Sembra impossibile, ma la settimana scorsa mi è capitato di incontrare attraverso una videocall, un potenziale cliente che su Facebook continua ad avere un profilo personale per l’azienda.
Allora colgo l’occasione per riepilogare un elenco di buoni motivi che ci fanno apprezzare l’importanza e il valore di avere una fan page.

Riflessioni a raccolta – 192

Irmai quasi più nessuno telefona alle aziende per avere informazioni. Le persone preferiscono relazionarsi attraverso i social anche prima di effettuare un acquisto.

L’uso della messaggistica di Facebook, per esempio, crea una immediata relazione tra cliente e azienda. Se l’azienda gestisce bene i messaggi migliora sensibilmente l’esperienza di acquisto.

Per il cliente diventa anche un modo per testare l’attenzione al servizio che offre l’azienda. Chi deve effettuare un acquisto, se non riceve in tempi ragionevoli una risposta alle domande poste attraverso la messaggistica, é portato a pensare che l’azienda non si preoccupa molto del cliente. E per questo non nascerà la fiducia che apre le porte all’acquisto.

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Riflessioni a raccolta 186

Ormai sono pochissime le aziende che non hanno una fanpage su Facebook. Ma appare evidente che non tutte hanno capito il vero significato di essere presenti su questo social.

Avere una Pagina Facebook o Fan-Page può essere un valido aiuto coadiuvante all’avere un sito internet perché consente una maggior partecipazione da parte dei visitatori interessati.

Con Facebook è l’azienda ad andare dal cliente, senza farlo muovere, senza disturbarlo e senza costringerlo a impegnarsi per informarsi.