La piccola luna si avvicinò timida.
Il faro proteso fino al cielo finalmente la bació.
E per la prima volta, invece di illuminare, si illuminò.
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Il Faro di Bari
Il Faro di punta San Cataldo fu costruito nel 1869, di forma ottagonale. Domina la città con i suoi 66,5 metri di altezza e con i suoi 380 scalini.
È il quarto faro più alto d’Italia, dopo quelli di Genova, Vasto e Trieste, e il 22mo al mondo.
Tre lampi di 0,2 secondi, intervallati da un doppio periodo di buio di 3,8 secondi e un terzo più lungo di 11,8: così appare dal mare nella sua caratteristica frequenza luminosa di 20 secondi, ben conosciuta da ogni marittimo, che la scorge già a 23 miglia dalla costa.
Fino al 1987, la lampada della torre era alimentata a gas, ed almeno una volta l’anno si doveva portare in cima una bombola di acetilene del peso di 60 chili. Non esisteva fino ad allora un motore e la lampada ruotava grazie ad un enorme peso, che come un ingranaggio di orologio, lentamente scendeva lungo la colonna centrale, ed andava riavvolta quotidianamente. Il farista doveva salire per accendere e spegnere, oltre che issare ed ammainare la bandiera. Queste operazioni sono oggi tutte automatizzate e centralizzate dalle capitanerie di porto a livello nazionale
Foto di archivio