Demolita negli anni Trenta, nell’ambito di una scellerata opera di restaurazione che si proponeva di riportare alla luce il lato “romanico” della città di Bari, della ex chiesa bizantina, originariamente un edificio absidato a tre navate, rimangono oggi le colonne romane con i rispettivi capitelli in parte corinzi e il pavimento musivo a tasselli policromi.
La chiesa era nota alla storiografia locale per le sue origini leggendarie: si narra infatti che sia sorta a seguito di una controversia nata fra Baresi e Bizantini culminata in un omicidio nel 946; i Baresi si opponevano alla decisione dei Bizantini di arrogarsi il diritto di accompagnare le spose all’altare. Il mal consiglio che aveva portato allo spargimento di sangue sarebbe poi sfociato nella tregua, il “buon consiglio” che dà il nome alla chiesa.
La struttura dell’ex chiesa ha origini molto antiche. Rilievi effettuati negli anni Ottanta del Novecento hanno infatti rivelato che la struttura risalirebbe a un periodo tra il X e il XII secolo (probabili due fasi di costruzione). Tali ricerche archeologiche hanno portato alla luce reperti che attraversano quasi ogni epoca storica, ripercorrendo la storia della città dall’età del Bronzo al medioevo.