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Lockdown: Viale della Repubblica – Bari
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Bari quartiere San Pasquale
Chiesa di San Pasquale
Ecco la metafora fotografica del mio stato d’animo ai tempi del lockdown. Chiuso in uno spazio definito vado continuamente su e giù.
Siamo a Bari, di preciso dove?
Mi piacerebbe svegliarmi, capire che è stato solo un brutto sogno e andare a godermi questo spettacolo.
Il castello è costruito direttamente su un banco roccioso, in molti punti affiorante, ed è universalmente noto per la sua forma ottagonale. Su ognuno degli otto spigoli si innestano otto torri della stessa forma nelle cortine murarie in pietra calcarea locale, segnate da una cornice marcapiano, si aprono otto monòfore nel piano inferiore, sette bifore ed una sola trifora, rivolta verso Andria, in quello superiore.
Ho avuto la fortuna di salire sul faro di San Cataldo di Bari un giorno in cui la giornata era tersa. Il guardiano del faro ci mostró che si distingueva nettamente, ad occhio nudo, la sagoma del monte con su il castello. Fu emozionante 😊.
Il Faro di punta San Cataldo fu costruito nel 1869, di forma ottagonale. Domina la città con i suoi 66,5 metri di altezza e con i suoi 380 scalini.
È il quarto faro più alto d’Italia, dopo quelli di Genova, Vasto e Trieste, e il 22mo al mondo.
Tre lampi di 0,2 secondi, intervallati da un doppio periodo di buio di 3,8 secondi e un terzo più lungo di 11,8: così appare dal mare nella sua caratteristica frequenza luminosa di 20 secondi, ben conosciuta da ogni marittimo, che la scorge già a 23 miglia dalla costa.
Fino al 1987, la lampada della torre era alimentata a gas, ed almeno una volta l’anno si doveva portare in cima una bombola di acetilene del peso di 60 chili. Non esisteva fino ad allora un motore e la lampada ruotava grazie ad un enorme peso, che come un ingranaggio di orologio, lentamente scendeva lungo la colonna centrale, ed andava riavvolta quotidianamente. Il farista doveva salire per accendere e spegnere, oltre che issare ed ammainare la bandiera. Queste operazioni sono oggi tutte automatizzate e centralizzate dalle capitanerie di porto a livello nazionale
Foto di archivio
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