Colonna traiana sul lungomare Imperatore Augusto

Ad un occhio poco attento, sembra in tutto simile alle altre che caratterizzano questo tratto di strada. In realtà è un miliario.
Si tratta di piccole colonne lapidee, poste sul ciglio stradale delle vie pubbliche romane, che indicavano il numero del miglio. Le pietre miliari, sulla superficie cilindrica, presentavano alcune incisioni in latino, come il numero progressivo del miglio, il nome dell’imperatore romano o del magistrato che avevano fatto costruire o restaurare quel tratto di strada, e una breve iscrizione.
Nel nostro caso il miliario conserva, nella parte superiore leggermente rastremata, un’iscrizione che recita così:

128
L’imperatore Cesare, figlio del dio Nerva, Nerva Traiano Augusto Germanico Dacico, Pontefice Massimo, nel tredicesimo anno della tribunicia potestas, nel sesto anno da imperatore e nel quinto anno da console, padre della patria, realizzò con le sue ricchezze una via da Benevento a Brindisi.

Il numero CXXVIII sta a significare che il suo sito originario era a 128 miglia (circa 189 chilometri e mezzo) da Benevento sulla via Traiana, cioè a circa sette chilometri da Bari.
Nel testo è riportato il nome e la titolatura dell’imperatore Traiano (non deve sviare il nome Cesare che indica solo un titolo onorifico), e l’affermazione che la strada fu costruita a spese del tesoro imperiale (pecunia sua). Grazie alla menzione del numero delle volte in cui Traiano ricoprì la carica politica chiamata tribunicia potestas possiamo determinare l’anno in cui si iniziò a costruire la strada, cioè il 109 d. C.

Ph Massimo Danza

Lampada Uniflamma

Vicino alla custodia del Santissimo Sacramento si vede la bella lampada uniflamma (a forma di barca) segno dell’unica fede cattolica ed ortodossa, alimentata da due tradizioni, quella orientale e quella occidentale.

Accesa dal papa Pio XI, fu donata nel 1936 dalla romana Associazione di S. Nicola alla Basilica nell’ambito della “IV settimana Pro Oriente Christiano”. In uno spirito ancora più ecumenico è stata accesa nel febbraio del 1984 dal papa Giovanni Paolo II e dal metropolita di Mira, Crisostomo Konstantinidis.

Ph Massimo Danza

Palazzo Mincuzzi

Il delicato e raffinatissimo Style Liberty di Palazzo Mincuzzi, si deve all’architetto Aldo Forcignanò, che ideò una soluzione d’angolo efficace estremamente scenografica.

Ph Massimo Danza

La facciata dell’edificio è costituita da una successione fitta di colonne, lesene bugnate, capitelli ionici e mascheroni; in alto la monumentale insegna della famiglia. L’interno, uno dei più suggestivi esempi dello Style Liberty del Sud Italia, prevede un monumentale scalone ed è illuminato dalla cupola vetrata che sovrasta l’edificio.