Riflessioni a raccolta ~ 132

Solo quando hai alle spalle una grande esperienza ti puoi permettere il lusso di improvvisare. Ma i grandi professionisti non si presenteranno mai ad un appuntamento preventivamente concordato senza aver approfondito e senza essersi preparati.

Soffitto della Basilica di San Nicola a Bari

Il soffitto della navata centrale é stato dipinto dal pittore Carlo Rosa di Bitonto (BA), così come i soffitti del transetto e del triforio. Egli lavorò dal 1661 fino al 1673. Nel dipinto ottogonale si vede San Nicola che al Concilio di Nicea dimostra il dogma della Trinità all’imperatore Costantino. Infatti egli regge nella mano un mattone da cui escono delle fiamme, ossia se in un mattone possono coesistere acqua, terra e fuoco. Nel secondo dipinto, quello rettangolare San Nicola salva dei pescatori da un cetaceo e sopra di loro troneggia la Immacolata Concezione. Nel terzo dipinto ottogonale, San Nicola riporta Adeodato dai suoi genitori.

Ph Massimo Danza

Riflessioni a raccolta 131

Quando siamo fortemente convinti di un progetto, di un’idea, di un sogno, siamo orientati e proiettati verso qualsiasi cosa ci porti alla sua realizzazione. Per questo siamo capaci di trovare sempre il tempo, il coraggio e la motivazione per andare avanti.

Bari inedita dal faro borbonico

Ph Massimo Danza

È il biglietto da visita della città. La prima fotografia di Bari per chi arriva da mare. Il vecchio faro del molo borbonico, quello che accoglie i turisti sbarcati dalle crociere. Nascosto, dimenticato perché quasi invisibile. Eppure da quella lanterna di ottone sulla punta della torretta c’è una vista della città che ne restituisce quasi il fascino del secondo Ottocento.

Avete visto qualche duna?

La Riserva Naturale Regionale di Punta Aderci tutela il tratto di costa naturalisticamente più bello e interessante d’Abruzzo: un susseguirsi di spiagge di sabbia e ciottoli, di alte falesie e scogliere, di paesaggi agricoli e macchia mediterranea, di tonalità verdi e blu di un tratto dell’Adriatico da cui è facile lasciarsi stupire.

Ph Massimo Danza

La Riserva si estende dalla spiaggia di Punta Penna, attigua al Porto di Vasto, alla foce del fiume Sinello. Il promontorio di Punta Aderci caratterizza l’intera area abbracciando il parco e i sottostanti fondali marini, offrendo una visuale a 360° su tutta la Riserva, a cui fa da sfondo, la sera, il rosso del tramonto che disegna i profili delle montagne dei tre parchi nazionali: la Majella, il Gran Sasso-Laga e i Monti Sibillini.

Il paesaggio è piuttosto articolato con tratti pianeggianti tagliati da falesie in prossimità della linea di costa, pendii che scendono al mare, sistemi dunali, zone umide come il “laghetto” di Mottagrossa e la piana alluvionale del Sinello. Lungo le spiagge sabbiose o rocciose che siano, crescono comunità di piante resistenti al salmastro, al calore e al vento secondo una sequenza che, dalla battigia verso l’interno, vede insediarsi prima piante pioniere –come il ravastrello- poi specie della duna mobile –come la gramigna delle spiagge- e infine quelle della duna fissa fino alla comparsa delle piante arbustive e della macchia mediterranea. Fra i cordoni dunali, l’acqua, grazie anche alla presenza di argille, ristagna favorendo lo stabilirsi di fasce di canneto.

Le dune e l’ambiente fluviale si prestano bene all’osservazione naturalistica e al birdwatching. Qui svernano e sostano molte specie di uccelli come aironi, svassi, sterne, cormorani, il falco di palude e il fratino che campeggia non a caso nel logo della riserva. All’interno, verso i pianori coltivati, troviamo la cappellaccia, l’averla capirossa, il luì piccolo e rapaci come l’albanella minore, il gheppio e la poiana.

Punta Aderci è una Riserva da scoprire al passo lento dei nostri piedi, in mountain-bike sul vecchio tracciato ferroviario, in canoa o semplicemente godendo della tranquillità delle spiagge di sassi dei Libertini e della spiaggetta di Punta Aderci, dove a largo sono facilmente avvistabili i delfini del genere Stenella, e in alcune cavità è possibile ammirare l’Halymenia floresia, considerata l’alga rossa più bella del Mediterraneo.

Colonne sotto la muraglia

Il lato sud della Muraglia è abbellito, ai suoi piedi, da una serie allineata di colonne recuperate da templi e costruzioni romane, tra cui una acquistata da Isabella Sforza, proveniente dalla chiesa di San Gregorio de Falconibus, e il cippo n. 128 della via Traiana che, collegando Benevento a Brindisi, passava per Bari.

Ph Massimo Danza