Riflessioni a raccolta – 332

Se vuoi cominciare a realizzare una community interessata al tuo lavoro e creare le condizioni ideali per avvicinare i potenziali clienti, devi diventare un brand.

Se continui a rimanere nell’anonimato sarai sempre obbligato a inseguire a ‘freddo’ persone che non ti conoscono per ottenere la loro attenzione, spiegare cosa sai fare, perché dovrebbero consultarti e poi tentare di trasformarli in potenziali clienti.

Se invece racconti, giorno per giorno, chi sei e cosa fai attraverso l’uso del tuo sito, del tuo blog e dei tuoi canali social, esci dall’anonimato e diventi un brand. Non devi inventare nulla. Devi produrre contenuti che raccontano la tua vita professionale, con il tuo modo di essere, con il tuo stile, con la tua personalità. Le persone sceglieranno di seguirti perché apprezzeranno quello che fai e come lo fai.

Saranno diventati dei potenziali clienti. Penseranno a te quando avranno necessità di risolvere un problema nel settore lavorativo in cui operi. Saranno loro ad avvicinarsi a te per chiederti la consulenza e non dovrai spiegare nulla di te perché già sanno chi sei, cosa fai, come lo fai. Si fidano.

Riflessioni a raccolta – 331

Ecco la frase completa: “Pensare è molto difficile. Per questo la maggior parte della gente giudica. La riflessione richiede tempo, perciò chi riflette già per questo non ha modo di esprimere continuamente pregiudizi.”

È un invito che faccio sempre prima di tutto a me stesso.
Serve ad aiutarci a riflettere sui giudizi che le persone esprimono in merito agli altri. Stiamo parlando di tutti quei giudizi che fanno male, che annientano l’animo umano di chi li prova e provoca divisioni.


Il giudizio non è per forza negativo. Ma se espresso senza un ragionamento, senza una accurata visione, allora può diventare distruttivo per chi lo riceve.
Viviamo nell’epoca in cui tutto è sottoposto al giudizio altrui. I rapporti umani, l’amore, il vestire, il parlare, il pensare. Insomma, tutti tendono a giudicare ciò che vedono con i loro occhi. Ma spesso si tratta di una vista appannata dalla patina opaca dei pregiudizi.

E nel mio lavoro, in modo particolare, il giudizio a priori rischia di soffocare sul nascere le idee più innovative e la creatività più profonda.


Quotidianamente lotto per mantenere sempre libera la mente dai canoni, dalle abitudini, dal così si è sempre fatto. Questo approccio mi aiuta a giudicare meno e mi predispone allo sforzo di comprensione.
Così si spiana la strada a nuove possibili idee, a nuovi probabili scenari e a nuove strade da percorrere. E la creatività si dilata.


Hai bisogno di una consulenza? Ecco il mio numero di telefono personale 348.3380088.

Riflessioni a raccolta – 331

Ecco la frase completa: “Pensare è molto difficile. Per questo la maggior parte della gente giudica. La riflessione richiede tempo, perciò chi riflette già per questo non ha modo di esprimere continuamente pregiudizi.”

È un invito che faccio sempre prima di tutto a me stesso.

Serve ad aiutarci a riflettere sui giudizi che le persone esprimono in merito agli altri. Stiamo parlando di tutti quei giudizi che fanno male, che annientano l’animo umano di chi li prova e provoca divisioni.

Il giudizio non è per forza negativo. Ma se espresso senza un ragionamento, senza una accurata visione, allora può diventare distruttivo per chi lo riceve.

Viviamo nell’epoca in cui tutto è sottoposto al giudizio altrui. I rapporti umani, l’amore, il vestire, il parlare, il pensare. Insomma, tutti tendono a giudicare ciò che vedono con i loro occhi. Ma spesso si tratta di una vista appannata dalla patina opaca dei pregiudizi.

E nel mio lavoro, in modo particolare, il giudizio a priori rischia di soffocare sul nascere le idee più innovative e la creatività più profonda.

Quotidianamente lotto per mantenere sempre libera la mente dai canoni, dalle abitudini, dal così si è sempre fatto. Questo approccio mi aiuta a giudicare meno e mi predispone allo sforzo di comprensione.

Così si spiana la strada a nuove possibili idee, a nuovi probabili scenari e a nuove strade da percorrere. E la creatività si dilata.

Hai bisogno di una consulenza? Ecco il mio numero di telefono personale 348.3380088.

L’ultima copertina realizzata per Radici Future

Oggi ti mostro la copertina del libro ‘La compagnia del Melograno’ di Piero Fabris che ho realizzato per Radici Future.

Una cover che può apparire semplice ma che in realtà é il frutto di una complessa sintesi di identità e di simboli.

Ad esempio il richiamo soft della bandiera armena attraverso le fasce cromatiche che reggono graficamente l’illustrazione realizzata da Daniela Ciriello. Una bandiera che avvolge tutta la cover lasciata con il fondo bianco per risultare neutra e asettica.

Ecco la trama del romanzo.
Un plico giunge da un passato “Rimosso”, inviato da una brillante giornalista ai suoi. La scatola si svela essere l’inizio di un’avventura alla scoperta della figura di Hrand Nazariantz, l’intellettuale armeno, detto il “Poeta Cosmogonico” come un cammino alla scoperta dei frutti inebrianti di un melograno.

Incontri al tramonto

Le radici di una tradizione, che affonda nell’antica Enotria, per un futuro tutto da scoprire: nella pluralità di identità territoriali autoctone e saldamente europee o tipicamente meditarranee.

Nuovi filari, per animare e rendere più attraenti presiose filiere e flussi di ricerche esperienziali. Frontiere suggestive per raccontare territori e comunità locali.

Vi aspettiamo!