Siamo a Bari. Dove?
Tag: massimo danza
Beh, ora che ci siamo detti tutto, che facciamo?
Se ci avessero dato uno smartphone ci facevamo un po di selfie in quarantena.
Riflessioni a raccolta 185
Come suggerisce Seth Godin non c’è modo migliore di realizzare un sogno che mettersi a lavorare tutti i giorni e ogni istante del giorno per raggiungere l’obiettivo.
Non si può aspettare che arrivi il momento opportuno o che si creino le condizioni migliori per avviare un progetto.
Se ci lavori ogni giorno, ogni giorno ne saprai di più e proprio attraverso gli errori e gli insuccessi sarai sempre più vicino alla meta.
Quando diventi cintura nera di arti botaniche.
È il tempo di stare a casa.
Si, é il tempo di stare a casa. È il tempo di riscoprire il valore di tutte le comodità che abbiamo.
Se te ne fotti, ti fotte.
Sì, fermiamoci.
È l’occasione per riflettere.
È l’occasione che ci viene data per azzerare tutto e ripartire.
È l’occasione per dire basta alle divisioni.
È l’occasione per unirci e remare tutti verso un unico obiettivo.
Dobbiamo essere prudenti, rispettosi delle regole, perseveranti, fiduciosi e uniti nella concordia.
Gestiamola bene e ne usciamo presto.
Forza. Fermiamoci. Ora.
Coronavirus
Sì, fermiamoci.
È l’occasione per riflettere.
È l’occasione che ci viene data per azzerare tutto e ripartire.
È l’occasione per dire basta alle divisioni.
È l’occasione per unirci e remare tutti verso un unico obiettivo.
Dobbiamo essere prudenti, rispettosi delle regole, perseveranti, fiduciosi e uniti nella concordia.
Gestiamola bene e ne usciamo presto.
Forza. Fermiamoci. Ora.
Attiva l’antivirus. Fermati.
Sì, fermiamoci.
È l’occasione per riflettere.
È l’occasione che ci viene data per azzerare tutto e ripartire.
È l’occasione per dire basta alle divisioni.
È l’occasione per unirci e remare tutti verso un unico obiettivo.
Dobbiamo essere prudenti, rispettosi delle regole, perseveranti, fiduciosi e uniti nella concordia.
Gestiamola bene e ne usciamo presto.
Forza. Fermiamoci. Ora.
Soffitto della navata centrale della basilica di San Nicola
Grandioso è il soffitto di questa navata centrale realizzato da Carlo Rosa.
Dato il suo significato per il barocco pugliese, non fu coinvolto nelle roventi polemiche del 1927/28 intorno alle parti della chiesa che andavano rimosse perché non in sintonia con lo stile romanico primitivo.
Tutta la navata è divisa in tre grandi riquadri, il primo dei quali ottagonale (il più vicino all’entrata della Chiesa) rappresenta l’episodio di Adeodato (il Basilio della tradizione greca).
È la storia di un ragazzo che nel IX secolo era stato rapito dai Saraceni e portato a Creta per servire alla tavola dell’emiro. In occasione della festa di S. Nicola, pensando al dolore dei genitori, scoppiò a piangere. L’emiro gli fece notare l’inutilità delle lacrime e delle preghiere. Improvvisamente si levò un vento impetuoso e il ragazzo, scomparso alla vista dei commensali, si ritrovò coi genitori. Nell’iconografia l’episodio è raffigurato con Nicola che afferra il ragazzo per i capelli.
Tre delle quattro scene intorno si riferiscono a momenti dello stesso episodio, la quarta all’abbattimento dell’albero di Diana abitato dal demonio.
Riflessioni a raccolta 184
Oggi qualche numero sui contenuti in streaming.