Grandioso è il soffitto di questa navata centrale realizzato da Carlo Rosa.
Dato il suo significato per il barocco pugliese, non fu coinvolto nelle roventi polemiche del 1927/28 intorno alle parti della chiesa che andavano rimosse perché non in sintonia con lo stile romanico primitivo.
Tutta la navata è divisa in tre grandi riquadri, il primo dei quali ottagonale (il più vicino all’entrata della Chiesa) rappresenta l’episodio di Adeodato (il Basilio della tradizione greca).
È la storia di un ragazzo che nel IX secolo era stato rapito dai Saraceni e portato a Creta per servire alla tavola dell’emiro. In occasione della festa di S. Nicola, pensando al dolore dei genitori, scoppiò a piangere. L’emiro gli fece notare l’inutilità delle lacrime e delle preghiere. Improvvisamente si levò un vento impetuoso e il ragazzo, scomparso alla vista dei commensali, si ritrovò coi genitori. Nell’iconografia l’episodio è raffigurato con Nicola che afferra il ragazzo per i capelli.
Tre delle quattro scene intorno si riferiscono a momenti dello stesso episodio, la quarta all’abbattimento dell’albero di Diana abitato dal demonio.
