𝐑𝐢𝐟𝐥𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐚 𝐫𝐚𝐜𝐜𝐨𝐥𝐭𝐚
Ecco la frase completa: “𝑃𝑒𝑛𝑠𝑎𝑟𝑒 𝑒̀ 𝑚𝑜𝑙𝑡𝑜 𝑑𝑖𝑓𝑓𝑖𝑐𝑖𝑙𝑒. 𝑃𝑒𝑟 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑙𝑎 𝑚𝑎𝑔𝑔𝑖𝑜𝑟 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑔𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑔𝑖𝑢𝑑𝑖𝑐𝑎. 𝐿𝑎 𝑟𝑖𝑓𝑙𝑒𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑟𝑖𝑐ℎ𝑖𝑒𝑑𝑒 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑜, 𝑝𝑒𝑟𝑐𝑖𝑜̀ 𝑐ℎ𝑖 𝑟𝑖𝑓𝑙𝑒𝑡𝑡𝑒 𝑔𝑖𝑎̀ 𝑝𝑒𝑟 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑛𝑜𝑛 ℎ𝑎 𝑚𝑜𝑑𝑜 𝑑𝑖 𝑒𝑠𝑝𝑟𝑖𝑚𝑒𝑟𝑒 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑖𝑛𝑢𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑝𝑟𝑒𝑔𝑖𝑢𝑑𝑖𝑧𝑖.”
È un invito che faccio sempre prima di tutto a me stesso.
Serve ad aiutarci a riflettere sui giudizi che le persone esprimono in merito agli altri. Stiamo parlando di tutti quei giudizi che fanno male, che annientano l’animo umano di chi li prova e provoca divisioni.
Il giudizio non è per forza negativo. Ma se espresso senza un ragionamento, senza una accurata visione, allora può diventare distruttivo per chi lo riceve.
Viviamo nell’epoca in cui tutto è sottoposto al giudizio altrui. I rapporti umani, l’amore, il vestire, il parlare, il pensare. Insomma, tutti tendono a giudicare ciò che vedono con i loro occhi. Ma spesso si tratta di una vista appannata dalla patina opaca dei pregiudizi.
E nel mio lavoro, in modo particolare, il giudizio a priori rischia di soffocare sul nascere le idee più innovative e la creatività più profonda.
Quotidianamente lotto per mantenere sempre libera la mente dai canoni, dalle abitudini, dal così si è sempre fatto. Questo approccio aiuta a giudicare meno e mi predispone allo sforzo di comprensione.
Così si spiana la strada a nuove possibili idee, a nuovi probabili scenari e a nuove strade da percorrere. E la creatività si dilata.