Ai preventivi si risponde sempre

Devo ammetterlo, sono deluso e rammaricato. Ancora una volta, a distanza di un anno dall’ultimo episodio simile, mi sono trovato nella situazione in cui un cliente (mi è stato presentato e quindi non mi conosceva né mi seguiva sui miei canali) ha richiesto un preventivo senza poi fornirmi alcuna risposta.

Quando ricevo una richiesta di preventivo, metto in gioco il mio tempo, le mie competenze e il mio impegno per creare una proposta che risponda al meglio alle esigenze del cliente. Questo processo richiede attenzione, dedizione e un significativo investimento di risorse. Lo faccio con passione, nella speranza di poter collaborare e offrire valore reale.

Eppure, ancora una volta, mi sono trovato a non ricevere nemmeno una risposta. Nemmeno un semplice “grazie, ma non ci siamo”. Un breve messaggio o una telefonata richiedono solo pochi minuti del tuo tempo, ma per me significano molto. È una questione di rispetto per il lavoro svolto.

Ma c’è di più: capire il motivo per cui il potenziale cliente non è interessato alla mia offerta è fondamentale. Questo feedback è prezioso perché mi permette di migliorare e adattare i miei servizi alle reali esigenze dei clienti. Senza una risposta, mi viene negata l’opportunità di crescere professionalmente e di offrire un valore ancora maggiore.

Il rispetto reciproco e la cortesia sono pilastri essenziali per costruire relazioni professionali solide e durature. Riconoscere l’investimento di tempo e risorse non è solo una questione di buona educazione, ma anche di apertura per future opportunità di collaborazione.

infine voglio dire un grande grazie a chi comprende e rispetta il valore del tempo e dell’impegno altrui, e a chi contribuisce con il proprio feedback a un miglioramento continuo.

Personal branding

Spesso il personal branding viene confuso con la comunicazione del semplice elenco delle proprie competenze o dei propri servizi. Per far chiarezza prendo spunto da Simon Bailey che ci offre una prospettiva diversa e profondamente significativa. Il personal branding va oltre ciò che facciamo; riguarda chi siamo veramente e come facciamo sentire gli altri.

𝐄𝐦𝐨𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞: Le emozioni sono il motore delle connessioni umane. Quando condividiamo momenti autentici e vulnerabili, creiamo una risonanza emotiva che può ispirare e motivare gli altri. Il nostro brand personale si rafforza ogni volta che facciamo sentire qualcuno capito e apprezzato.

𝐂𝐨𝐧𝐧𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞: Costruire un brand personale efficace significa coltivare relazioni autentiche. Non si tratta solo di ampliare la propria rete di contatti, ma di instaurare legami profondi e significativi. Le connessioni vere sono quelle che durano nel tempo e che portano valore sia a noi che agli altri.

𝐏𝐞𝐫𝐜𝐞𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞: Il modo in cui gli altri ci vedono è cruciale per il nostro brand personale. Ogni interazione è un’opportunità per lasciare un’impressione positiva e duratura. La percezione si costruisce attraverso la coerenza tra le nostre parole e le nostre azioni.

𝐕𝐢𝐛𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞: Ogni individuo emana una propria energia, un’aura unica. Questa vibrazione influenza come veniamo percepiti e con chi riusciamo a connetterci. Essere consapevoli della propria energia e lavorare per mantenerla positiva è fondamentale per attrarre persone e opportunità affini.

𝐑𝐢𝐜𝐨𝐫𝐝𝐨: Infine, il ricordo che lasciamo negli altri è ciò che ci distingue veramente. Le persone ricorderanno come le abbiamo fatte sentire molto più di quello che abbiamo detto o fatto. Creare esperienze memorabili è la chiave per costruire un brand personale che lascia un segno indelebile.

Nella mia esperienza ho imparato che ogni post, ogni messaggio e ogni interazione sono tasselli che compongono il mosaico del nostro personal brand. Il vero successo arriva quando riusciamo a toccare il cuore delle persone e a creare relazioni che vanno oltre la superficie.

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Il cliente é sacro. Ma anche il nostro tempo e la nostra energia.

Nel mio mondo professionale che va dalla comunicazione pubblicitaria alla brand identity fino alla gestione dei social media, c’è una verità fondamentale che guida il lavoro: il cliente è sacro. Questo principio è il cuore del nostro impegno professionale, e ci spinge a offrire sempre il massimo delle nostre capacità per soddisfare le esigenze dei nostri clienti. Tuttavia, c’è un altro aspetto altrettanto importante che dobbiamo considerare: il nostro tempo e la nostra energia sono risorse preziose e sacre.

Immagina il nostro lavoro come una maratona, non come sta diventando sempre più spesso una folle corsa contro il tempo. La tempestività è sicuramente un’arma vincente non può diventare la regola. Per poter offrire un servizio eccellente e continuare a essere creativi e propositivi, abbiamo bisogno di gestire attentamente il nostro tempo e preservare la nostra carica vitale. Solo così possiamo mantenere alta la qualità del nostro lavoro e garantire risultati soddisfacenti.

Ecco perché è fondamentale stabilire regole chiare, orari definiti e ruoli ben delineati. Questo non è solo per il nostro beneficio, ma soprattutto per quello dei nostri clienti. Quando operiamo in un ambiente strutturato, possiamo pianificare meglio le nostre attività, evitare il burnout e assicurarci che ogni progetto riceva l’attenzione e la cura che merita. In altre parole, rispettando queste regole, possiamo essere sempre al meglio delle nostre capacità e offrire un servizio che rispecchi il nostro vero potenziale.

Lavorare senza regole, senza orari e senza una chiara definizione dei ruoli non porta benefici a nessuno. Al contrario, crea confusione, inefficienza e stress, che possono compromettere la qualità del nostro lavoro e, di conseguenza, la soddisfazione del cliente. Ecco perché insistiamo su un approccio organizzato e disciplinato: per servire al meglio ogni cliente, proteggendo al contempo la nostra capacità di essere creativi e produttivi.

Solo bilanciando questi elementi possiamo continuare a offrire servizi di alta qualità, contribuendo al successo dei nostri clienti e mantenendo la nostra passione e dedizione intatte.

Sei disposto a dare i soldi a chi non comunica il proprio lavoro?

Oggi ti invito a fare una riflessione sulle scelte che facciamo quotidianamente.

Siamo propensi a dare i nostri soldi a chi non ci fornisce nessuna possibilità di valutazione delle sue capacità?

Siamo disposti a dare i soldi a chi non ci crea le condizioni per fidarci della sua professionalità?

Siamo pronti a dare i soldi a chi non comunica o comunica male il proprio lavoro?

Se noi prima di scegliere un consulente, un professionista, un prodotto o un servizio, facciamo queste valutazioni, mi domando perché non dovrebbero farle i nostri potenziali clienti?

Ecco perché è fondamentale fare content marketing. Dobbiamo raccontare come lavoriamo in modo leale e sincero per farci conoscere. In questo modo i potenziali clienti hanno più elementi per valutare la nostra professionalità, la nostra filosofia, il nostro metodo di lavoro. Così si fidano e ci scelgono, perché sono disposti a darci i soldi.

Hai bisogno di una consulenza? Ecco il mio numero di telefono personale 348.3380088.

Riflessioni a raccolta

Ecco i 3 punti fondamentali per diventare un Brand:

1- Devi impegnarti tanto fino al momento in cui quelli che erano i tuoi punti di riferimento diventano i tuoi competitors.

2- Devi comunicare e raccontarti molto fino a quando non avrai quasi più bisogno di presentarti perché ti conoscono già;

3- Devi elevare autorevolezza e reputazione al punto che il “prezzo” della tua professionalità non sia più una variabile importante per sceglierti. Il cliente vuole te e il tuo costo diventa secondario.

Col personal branding crei interesse sul lavoro che fai, su come lo fai e sui servizi che offri.

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