Da 27 anni lavoro con i linguaggi della comunicazione pubblicitaria per aiutare le aziende a vendere meglio. Creo strategie di comunicazione social, web e advertising classico per imprenditori e professionisti con lo scopo di avvicinare clienti e conquistare la loro fiducia. L’esperienza nell’advertising classico la applico alle grandi potenzialità dei nuovi media per costruire un'immagine di marca chiara e inequivocabile che alimenta la propensione all'acquisto. Inoltre, quello che so, lo metto a disposizione per attività di formazione.
Oggi, con grande felicità e orgoglio, ti presento l’ultimo logo che ho realizzato. Si tratta del marchio dell’evento “Maratona della legalità” ideato e realizzato da Radici Future.
Il 17 dicembre 2021 ci sarà la prima giornata dedicata alla legalità e allo stop alle mafie. Si terrà a Bari presso la sede di Anche Cinema in corso Italia, 112.
La mattina sarà dedicata ai bambini delle scuole primarie che incontreranno Florisa Sciannamea autrice del libro ‘Legalefavole’.
Nel pomeriggio si continuerà con la proiezione del film di Alessandro Piva “Santa subito”
Poi dalle 17:00 ci sarà il Talk sulla legalità dove istituzioni, associazioni e ONG discuteranno di legalità e diritti.
Sempre felice di contribuire con il mio lavoro a seminare la cultura della legalità.
Sono doppiamente felice perché un nostro libro Radici Future ha vinto il premio internazionale Livatino-Saetta-Costa e poi perché ho avuto il piacere e il privilegio di curare l’ideazione della copertina. Brava Emma Barbaro!
Oggi ti mostro la copertina del libro ‘La compagnia del Melograno’ di Piero Fabris che ho realizzato per Radici Future.
Una cover che può apparire semplice ma che in realtà é il frutto di una complessa sintesi di identità e di simboli.
Ad esempio il richiamo soft della bandiera armena attraverso le fasce cromatiche che reggono graficamente l’illustrazione realizzata da Daniela Ciriello. Una bandiera che avvolge tutta la cover lasciata con il fondo bianco per risultare neutra e asettica.
Ecco la trama del romanzo. Un plico giunge da un passato “Rimosso”, inviato da una brillante giornalista ai suoi. La scatola si svela essere l’inizio di un’avventura alla scoperta della figura di Hrand Nazariantz, l’intellettuale armeno, detto il “Poeta Cosmogonico” come un cammino alla scoperta dei frutti inebrianti di un melograno.
Le radici di una tradizione, che affonda nell’antica Enotria, per un futuro tutto da scoprire: nella pluralità di identità territoriali autoctone e saldamente europee o tipicamente meditarranee.
Nuovi filari, per animare e rendere più attraenti presiose filiere e flussi di ricerche esperienziali. Frontiere suggestive per raccontare territori e comunità locali.
Oggi ti presento l’ultimo lavoro di Brand Identity che ho realizzato.
Si tratta del marchio per la Biblioteca comunale di Erchie dedicata a Francesca Morvillo vittima di mafia insieme a suo marito Giovanni Falcone. La biblioteca dal 1° settembre è stata affidata alla gestione della nostra cooperativa Radici Future.
Ho realizzato un segno grafico che cerca di fare sintesi di 3 elementi. Prima di tutto rappresenta la B di Biblioteca. Ma grazie alla sua particolare costruzione grafica, il ribaltamento a specchio dello stesso simbolo consente di vedere una E, la e di Erchie. Inoltre, questo simbolo grafico è disegnato in modo da far ‘sentire’ la presenza di 2 libri poggiati uno sull’altro.
I due elementi grafici che rappresentano la B e la E sono stati posizionati in modo da toccarsi e congiungersi in 2 punti creando una continuità visiva nel segno grafico che rafforza l’identità e la personalità.
Il marchio graficamente ha un asse centrale portante ma visivamente si apre sia verso sinistra (la cultura che arriva dal passato) che verso destra (la cultura che consente di avere uno sguardo sul futuro).
Il colore utilizzato per il simbolo grafico è il blu, colore dominante nello stemma del comune di Erchie per radicare ancora di più al territorio il marchio della biblioteca.
Ecco la locandina, uno degli strumenti di comunicazione che ho realizzato per gli eventi di presentazione del libro di Fulvio Colucci “Giuseppe Di Vagno: Martire socialista” edito da Radici Future.
Oggi ti presento la copertina che ho ideato per il libro di Paolo Fragomeni “Il Fago” edito da Radici Future.
L’Aspromonte, la “Montagna della luce”, come la chiamano i pastori.
E’ qui che Bruno, il pastorello, ascolta da nonno Bastiano l’incredibile storia di un maestoso faggio, Lumbra, il lupo che col suo branco terrorizzava i pastori e un cacciatore, Salvo, chiamato a liberare la montagna dalla sua minaccia. Inizia così una caccia tra l’uomo e la belva condotta sul filo del coraggio, dell’attesa e della scaltrezza.
Una storia fantastica che racconta la dura vita dei pastori tra boschi primigeni, cascate dalle acque cristalline e paesaggi mozzafiato.
Al centro di tutto l’eterno rapporto dualistico tra l’uomo e gli elementi della natura che si esalta nel duello tra il cacciatore e Lumbra con un finale imprevisto.
Ecco l’ultimo mio progetto di copertina per il libro “Mano Mozza” Genesi e sviluppo di una mafia pugliese. Questa volta lascio a te la libera interpretazione della grafica utilizzata per raccontare in una pagina il contenuto di questo incredibile libro. Ti invito a leggere la presentazione che segue 😊.
Barletta, anno domini 1982. L’Hotel Elios è teatro di un summit destinato a fare la storia delle mafie pugliesi.
La Puglia è un territorio strategico tanto per le cosche calabresi quanto per le famiglie siciliane e campane che si riuniscono, a nord di Bari, con l’unico scopo di fondare una nuova organizzazione criminale che controlli il mercato della droga col placet dei maggiori narcotrafficanti italiani.
Salvatore Annacondia, alias ‘manomozza’, partecipa da gregario. Ne esce da boss di una cupola mafiosa che tra la metà degli anni ‘80 e gli inizi degli anni ‘90 governerà suo malgrado le sorti della malavita pugliese. Gettando le fondamenta di un consorzio concepito su base locale ma destinato a trasformare la Puglia nel complesso laboratorio del crimine organizzato che tuttora fa da baricentro al “sistema” mafioso italiano.
E oggi, cosa resta della cupola di Annacondia? Chi ha saputo raccoglierne l’eredità?
Questo sconvolgente viaggio nel mondo affaristico e criminale delle mafie nate a nord di Bari si apre e si chiude nel sangue e nel silenzio delle vittime trasversali, dei tossicodipendenti, degli affiliati pronti a tutto pur di conquistare il territorio imponendo le rigide leggi dell’Anti-Stato.
Attraverso le verità giudiziarie cristallizzate nei maxiprocessi e le vive voci di chi la mafia la combatte ancora oggi, due giovani giornaliste ricostruiscono la genesi delle criminalità made in Puglia seguendo l’odore dei soldi sporchi della droga.
Da Trani a Barletta, da Molfetta fino alla recentissima guerra di mafia andriese, questa lunga inchiesta, al tempo anomala e potente, è un inquietante faro su un presente in cui non esistono tragedie di periferia. E su una storia criminale ancora tutta da scrivere.